Le politiche economiche di Donald Trump potrebbero danneggiare la crescita globale

Le politiche economiche di Donald Trump potrebbero danneggiare la crescita globale
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Per saperne di più:
Today.it ESTERI

La visione economica di Donald Trump di rimodellare la più grande economia del mondo attraverso le politiche protezionistiche dell'America First danneggerà la crescita globale. È quanto emerge da un sondaggio condotto dal Financial Times insieme all'università di Chicago tra oltre 220 economisti di Stati Uniti, Regno Unito ed Eurozona, secondo cui a politica economica del presidente eletto degli Stati Uniti, basata sul principio del protezionismo per proteggere le esportazioni americane e difendere i posti di lavoro nel paese, rischia di danneggiare la crescita economica globale e di mettere in secondo piano gli eventuali benefici di altre politiche da lui proposte. (Today.it)

Su altri media

Il paventato ritorno ad un sistema di economie chiuse, frutto di una politica aggressiva di dazi, specchio della guerra commerciale tra Usa e Cina rappresenta una dura realtà con la quale occorre confrontarsi. (ilmessaggero.it)

Nel corso delle ultime settimane, i mercati hanno continuato a integrare le possibili novità in arrivo con l’insediamento della nuova amministrazione americana. Controllo dell’immigrazione, imposizione di tariffe nei confronti di Cina e resto del mondo, politica fiscale espansiva con un taglio delle tasse a favore di famiglie e imprese, programma di liberalizzazioni: sono questi i punti principali del programma elettorale che ha riportato Trump alla Casa Bianca e il Grand Old Party a controllare il Congresso. (Start Magazine)

A gennaio 2025 entrerà in carica Trump nel suo secondo mandato, suscitando aspettative e timori. Il dibattito in Europa si è soprattutto imperniato sulle prospettive dell’Ucraina in guerra: il neo-eletto chiuderà i rubinetti a Zelensky spingendolo forzosamente alla pace? Molto più ridotto è stato il dibattito sulle politiche economiche della nuova amministrazione. (il manifesto)

“La Ue soffrirà per i dazi Usa, il Sud Europa reagirà”

Abbiamo assistito a quattro anni di spostamenti tettonici che stanno ridisegnando l’intero Medio Oriente e in quest’ultimo anno, nel 2024, sono state registrate numerose scosse di assestamento che fanno prevedere un ulteriore movimento tellurico a partire dal 20 gennaio 2025. (L'HuffPost)

Questa posizione creò tensioni con governi europei, in particolare con la Germania di Angela Merkel, ma trovò anche consenso in alcuni settori, dove si riteneva giusto un maggiore equilibrio nei costi della sicurezza comune. (Gazzetta Sarda)

Dopo un 2024 positivo, secondo Paul Donovan, chief economist di Ubs Global Wealth Management, anche il 2025 inizia sotto una buona stella, nonostante l’incertezza geopolitica e l’arrivo di Donald Trump alla presidenza Usa. (la Repubblica)