Simonetta Kalfus morta dopo la liposuzione a Ostia, omicidio colposo per tre medici: «Storceva la bocca, non parlava bene»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
C’è una catena di possibili errori medici al centro dell’inchiesta per la morte di Simonetta Kalfus, 62enne dirigente bancaria in pensione, morta dodici giorni dopo un intervento di liposuzione in un centro medico di Roma. Sono tre infatti gli indagati al vaglio di carabinieri e Procura per il decesso della donna, residente ad Ardea. Il chirurgo estetico che ha l’operata (condannato nemmeno sei mesi prima per un lifting sbagliato), l’anestesista che lo avrebbe assistito, ma anche il medico del pronto soccorso che ha dimesso la paziente dopo un primo ricovero. (Corriere Roma)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Morta dopo una liposuzione Simonetta Kalfus è morta dopo una liposuzione in una clinica privata a Roma. L’autopsia ha confermato che la causa è una sepsi grave. La Procura indaga tre medici per omicidio colposo (Virgilio Notizie)
Il 6 marzo scorso, su consiglio di un amico anestetista, si rivolge a un chirurgo estetico della Capitale, con lo studio medico in zona Cinecittà: vuole rimodellare un po’ le sue forme, un’operazione di routine da effettuare in pochi minuti. (Corriere Roma)
omicidio colposo. iscritto nel registro degli indagati tre medici per l'accusa di (Tuttosport)
Simonetta Kalfus, esiti autopsia: "Decesso legato a grave sepsi"; la figlia: "Buchi ovunque" "Non si può morire per una liposuzione, mia madre era piena di buchi, anche sul collo, sotto il mento". (Il Giornale d'Italia)
Sua madre Simonetta Kalfus, 62 anni, ex dirigente di Unicredit, era andata da poco in pensione. «Era piena di buchi, anche sul collo, sotto il mento. (Repubblica Roma)
Il decesso di Simonetta Kalfus sarebbe stato causato da una grave sepsi. È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia sulla salma della 62enne deceduta martedì scorso in ospedale, dove era ricoverata in coma vegetativo, a causa delle complicazioni seguite a un intervento di liposuzione effettuato in una clinica privata di Roma (ilmessaggero.it)