Anm trasmette delibera al Csm: rispettatare separazione poteri e indipendenza magistrati
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«Nell’ultimo periodo abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa». Lo evidenzia un documento approvato dal Consiglio direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati, che invita «ogni attore politico al rispetto del principio costituzionale della separazione dei poteri e di autonomia e indipendenza dell’ordine giurisdizionale». (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Così, dopo la Corte Costituzionale che ha bocciato i 7 undicesimi della riforma dell’autonomia differenziata e mentre l’altra legge bandiera, quella sul premierato, segna invece il passo, ecco ieri l’Anm mettere per iscritto – in due documenti – l’accusa al governo di “preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo della legalità”, puntando il dito su un’altra riforma cardine della legislatura, quella sulla separazione delle carriere che, a giudizio delle toghe, finirebbe con il sottoporre i pm alle direttive dell’Esecutivo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’Associazione nazionale magistrati ha approvato una delibera per chiedere il rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura. Contro le accuse «sempre più frequenti da parte del governo» e il «linciaggio mediatico di un certo giornalismo che scruta il privato delle persone». (Lettera43)
Pur sapendo che, recandoci in ufficio, accomodandoci alla scrivania, il provvedimento che ci toccherà assumere, secondo linee consolidate dalla giurisprudenza, ci consegnerà sia al pericolo di essere additati come magistrati comunisti, termini che si carica di un significato spregiativo ben oltre i confini della sua naturale semantica, e nemici del popolo, sia al pericolo di veder violata la nostra sfera di riservatezza con la pubblicazione di fotografie attinenti a momenti di vita privata e con notizie sulle nostre relazioni affettive». (Famiglia Cristiana)
Quello «di una certa politica» è «un attacco alla giurisdizione strumentale a screditare la magistratura per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità affidato dalla Costituzione alla magistratura». (La Stampa)
Il governo Meloni è riuscito in un’operazione che non accadeva da tempo: compattare la magistratura. (la Repubblica)
«È grave la preoccupazione dell’Anm per l’impatto che potranno avere sull’organizzazione degli uffici giudiziari, sulla loro capacità di mantenere un accettabile grado di efficienza del servizio» la recente modifica prevista dal decreto flussi che reintroduce lo strumento del reclamo in Corte di appello avverso i provvedimenti dei Tribunali distrettuali e l’emendamento della deputata di Fratelli d’Italia allo stesso provvedimento che demanda alle Corti di Appello la competenza sui ricorsi contro i trattenimenti dei migranti decisi dal Questore. (Il Dubbio)