Fast fashion: le proteste degli operai in Bangladesh

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nss magazine ESTERI

La battaglia dei lavoratori delle compagnie fast fashion continua contro gli stipendi troppo bassi, nonostante diversi governi abbiano già iniziato ad assecondare le richieste avanzate dai protestanti. Il Bangladesh è uno dei paesi in cui il problema stipendi è particolarmente sentito: grazie agli ultimi provvedimenti dello Stato, gli operai delle fabbriche del fast fashion guadagneranno circa $113 al mese, una cifra che però non raggiunge i $210 mensili richiesti dei sindacati locali e che risulta ancora insufficiente per resistere al costo della vita che anche in Bangladesh diventa sempre più alto. (nss magazine)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Come già espresso nel precedente Comunicato rilasciato il 7 settembre scorso, non si capisce come sia possibile continuare a ignorare la presenza di circa 700 funzionari tecnici precari all’interno degli stessi Enti a cui il nuovo c. (Corriere di Lamezia)

Da ormai due settimane violente proteste di piazza stanno infiammando il Bangladesh. Anche ieri non sono mancati momenti di tensione: la polizia ha disperso con la forza circa 25.000 lavoratori delle aziende legate all’industria dell’abbigliamento scesi in piazza a Gazipur, poco a nord della capitale Dacca. (L'Osservatore Romano)

Tutto è iniziato circa un mese fa con la richiesta di migliori condizioni salariali da parte delle operaie del settore tessile, ma la situazione si è velocemente deteriorata, con scioperi e manifestazioni repressi con la forza dalla polizia. (fashionmagazine.it)

Il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina ha risposto duramente allo sciopero dei lavoratori dell’industria tessile sulle retribuzioni, in cui vi sono stati scontri mortali. Dopo che i sindacati hanno respinto l’offerta del governo, il primo ministro Sheikh Hasina ha respinto le richieste dei lavoratori per un aumento salariale. (Notizie Geopolitiche)

La “rivolta delle tessitrici”: anche i grandi marchi della industria della moda dovrebbero fare la loro parte diritti umani lavoro donne lunedì, 13 novembre 2023 (Fides)

Da diversi giorni le donne che lavorano nei più grandi poli industriali che riforniscono le marche internazionali sono scese in strada a protestare. Per timore di ulteriori scioperi i produttori hanno chiuso le fabbriche, mentre la prima ministra del Bangladesh continua a governare con il pugno di ferro. (asianews.it)