Produzione industriale a picco: ventesimo calo consecutivo

Produzione industriale a picco: ventesimo calo consecutivo
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LA NOTIZIA ECONOMIA

E siamo a venti. Venti trimestri consecutivi di calo della produzione industriale. Il chiaro segnale di un sistema che è sempre più in crisi e che, tra il crollo del settore automotive e i consumi che non ripartono, non vede proprio la luce in fondo al tunnel. A settembre si stima che l’indice destagionalizzato sia sceso dello 0,4% rispetto ad agosto. Ma molto peggio va su base annua: al netto degli effetti del calendario, la flessione dell’indice raggiunge il 4%. (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altri giornali

L'indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale per i beni intermedi (+1,9%) e i beni strumentali (+1,8%); diminuiscono invece l'energia (-3,8%) e i beni di consumo (-2,5%).Flessioni tendenziali caratterizzano tutti i comparti: la riduzione è più rilevante per i beni strumentali (-5,1%), i beni intermedi (-4,0%), i beni di consumo (-3,5%) e meno pronunciata per l'energia (-1,6%). (Tiscali Notizie)

L’economia internazionale mostra una crescita stabile, caratterizzata però da elevata incertezza e rischi al ribasso legati principalmente alle tensioni geo-economiche. (Fiscal Focus)

Se Berlino piange, Roma non ride. Nel Focus sull’interdipendenza tra Italia e Germania, contenuto nella nota sull’andamento dell’economia italiana a settembre-ottobre, l’Istat mette nero su bianco un dato che suona come un campanello d’allarme alla luce della crisi politico-economica tedesca: «Nel 2020 – scrive l’Istituto – la dipendenza dell’Italia dalla Germania è 2,5 volte più elevata della rilevanza dell’Italia per la Germania”. (Milano Finanza)

DATI ISTAT 2024, AUTO E TESSILE AFFONDANO LA PRODUZIONE

Economia Industria, auto e tessile affondano la produzione. A settembre -0,4% (EmiliaPost)

Su base annua, al netto degli effetti di calendario, il calo è del 4% a causa soprattutto del tracollo dei settori auto e tessile Il calo mese su mese è generalizzato, ma la riduzione è più rilevante nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-15,4%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,7%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-8,1%). (Corriere della Sera)

Nel video l’intervista a Giuseppe Molinari, Presidente Camera di Commercio Modena (Tvqui)