Renault all’Ue: con queste regole sulla CO2 colpita l’industria europea
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Renault ha lanciato un allarme sulle normative europee per le emissioni di CO2, sottolineando il rischio di un impatto negativo sull’industria automobilistica del continente. Dal 1 gennaio sono scattati i nuovi limiti per le emissioni medie delle flotte. Obbligano i produttori ad avere tra il 20% e il 24% di vendite in veicoli elettrici o a ricorrere al costoso acquisto di crediti di carbonio da leader del settore come Tesla (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri media
Lo hanno pensato Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru e ne hanno ben donde, considerato che la casa automobilistica texana ha dimostrato negli ultimi tempi di puntare molto proprio sui carbon credits. (WIRED Italia)
Ovviamente a vantaggio economico del venditore americano, Tesla, per bisogno del costruttore che vende in Europa, appunto Stellantis e Toyota nomi più “pesanti” tra quelli che circolano. Altrimenti, senza questo “gruppo di compensazione” dove chi vende con modelli con troppe emissioni tampona, potrebbero scattare per alcuni le multe dell’Unione Europea. (missionline)
Il 28 febbraio segnerà la chiusura definitiva dello stabilimento Audi in Belgio, un evento che certamente non passerà inosservato e che rappresenta un chiaro indicatore delle difficoltà che sta affrontando l’industria automobilistica europea. (ClubAlfa.it)
I costruttori, incapaci di compensare i costi delle multe con crediti d’emissione, si preparano a tagli significativi, confermando che gli avvertimenti dei mesi scorsi non erano affatto esagerati. Con la scadenza delle multe per le emissioni di CO2 alla fine di gennaio 2025, molti produttori si trovano ad affrontare sanzioni insostenibili. (Automoto.it)
Con lo stop alle vetture termiche sempre più vicino che vede i Paesi europei schierati per il rinvio, sono in pochi sorridere. Con il 2025 sono entrate in vigore le nuove normative che introducono le prime sanzioni per chi non rispetta il limite medio di CO2 per km di tutta la gamma in vendita. (Autoappassionati.it)
Per bilanciare la situazione, in Europa le case automobilistiche possono unirsi in pool. (Tom's Hardware Italia)