Natale a Damasco: dilagano le proteste della comunità cristiana in Siria

Natale a Damasco: dilagano le proteste della comunità cristiana in Siria
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere della Sera ESTERI

Un albero di Natale dato alle fiamme in un piccolo villaggio presso la città di Hama nelle ultime ore innesta manifestazioni spontanee tra la comunità cristiana nella capitale. Ancora a Hama sono state distrutte le croci nel cimitero cristiano e un gruppo di guerriglieri ha sparato con i mitra nella cattedrale greca-ortodossa. «Difendiamo i diritti dei cristiani», scandisce la folla a Bab Tuma, il quartiere cristiano nella città vecchia di Damasco, dove la gente si dirige protestando verso il Patriarcato ortodosso di Bab Chargi. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Alcuni uomini armati uzbeki hanno dato fuoco a un albero di Natale lunedì ad Al-Suqaylabiya, nel governatorato di Hama, in Siria, abitata da cittadini di religione cristiana, e hanno impedito ai residenti di avvicinarsi minacciandoli con le armi. (LAPRESSE)

Centinaia di manifestanti sono scesi in piazza nelle zone cristiane di Damasco per protestare contro l'incendio di un albero di Natale vicino ad Hama, nella Siria centrale, come hanno testimoniato i giornalisti dell'AFP. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il patriarca, unico esponente straniero ad aver effettuato due visite a Gaza, glissa sulle polemiche scaturite dalle parole del Papa circa un rifiuto, poi smentito dalle autorità israeliane, del suo ingresso a Gaza. (Sky Tg24 )

Siria, il “buon Natale” dei jihadisti ripuliti: alberi in fiamme, spari in chiesa

«Le chiese di Aleppo illuminate e ornate per Natale sono segni di speranza per il futuro della Siria. Con quelle luci riusciamo a guardare oltre la paura». (La Stampa)

Albero bruciato in Siria, rivolta a Damasco (Liberoquotidiano.it)

Sono gli auguri di buone feste ai cristiani dei jihadisti “buoni”, quelli ripuliti da Abu Muhammad Al Jolani, l’ex tagliagole che ora si è un po’ tagliato la barba e, rovesciato il sanguinario regime siriano di Bashar al-Assad, si appresta a stabilire proficue relazioni diplomatiche con i Paesi occidentali. (Nicola Porro)