Mo: Onu, 'quasi 100% popolazione di Gaza vive in povertà'

Mo: Onu, 'quasi 100% popolazione di Gaza vive in povertà'
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Civonline ESTERI

"Quasi il 100%" della popolazione di Gaza è in uno stato di povertà, con un'economia in rovina e una disoccupazione "sbalorditiva" dopo più di un anno di guerra. Lo rende noto l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oil) delle Nazioni Unite, secondo cui "l'impatto della guerra nella Striscia di Gaza ha avuto conseguenze che vanno ben oltre la perdita di vite umane, le disperate condizioni umanitarie e la distruzione fisica". (Civonline)

Ne parlano anche altri media

Bambini che si vedono strappare braccia e gambe, persone che non hanno la possibilità di urlare o di alzarsi in piedi per scappare. Loro, i disabili a Gaza, sono le vittime più fragili del conflitto. I disabili a Gaza, prima del 7 ottobre, erano 98mila tra bambini e adulti. (Ultima Voce)

Roma, 15 ott. - Nelle immagini diffuse dall'IDF, l'esercito israeliano, si vede ciò che viene presentato come aiuto umanitario in transito attraverso il valico di frontiera "Erez West" tra Israele e il nord di Gaza (Il Sole 24 ORE)

Che, senza corridoi umanitari accessibili, sono bloccate in cerca di assistenza. Tra le tante vittime della guerra di Israele a Gaza ci sono anche le persone disabili. (Il Fatto Quotidiano)

"Nel campo di Jabalya gli abitanti sono sotto assedio e non possono scappare. Non ci sono media ma bisogna raccontare"

Il Fatto ha chiesto un aggiornamento della situazione umanitaria alla responsabile per l’Europa dell’Unwra, Marta Lorenzo. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi sta affrontando anche le conseguenze della guerra in corso tra Israele e Hezbollah. (Il Fatto Quotidiano)

A dirlo è il capo dell'Unrwa, l'agenzia Onu che si occupa dei profughi palestinesi, Philippe Lazzarini: "Una difficoltà che abbiamo a Gaza, per quanto riguarda la nostra operazione, è la totale rottura dell'ordine civile. (il Dolomiti)

“I miei amici e parenti rimasti al nord mi dicono che stanno affrontando orrori inimmaginabili” racconta la responsabile dello staff di Oxfam. (Il Fatto Quotidiano)