Settore auto, ecco quanto costa adesso un'utilitaria: la cifra choc

Settore auto, ecco quanto costa adesso un'utilitaria: la cifra choc
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Liberoquotidiano.it ECONOMIA

Sandro Iacometti 04 gennaio 2025 Giù le vendite, su i prezzi. La legge della domanda e dell’offerta nel libero mercato risale alla fine dell’Ottocento ed è forse la nozione di economia più conosciuta, anche da chi ha pochi o zero rudimenti della materia. La quantità richiesta di un bene è inversamente proporzionale al suo prezzo: più è alto, minore sarà la domanda. L’offerta, al contrario, aumenta con l’aumentare del prezzo. (Liberoquotidiano.it)

Su altre testate

I dati del mercato auto italiano a consuntivo del 2024 riflettono una situazione di stagnazione: le immatricolazioni sono state 1.558.704, lo 0,5% in meno sul 2023. E per il 2025 le prospettive non sono affatto incoraggianti, coi costruttori che temono le sanzioni miliardarie per chi infrange i nuovi limiti alle emissioni medie di CO2 delle auto prodotte. (Il Fatto Quotidiano)

E i numeri parlano chiaro: con un prezzo medio di 30 mila euro per una vettura nuova, chi ha il coraggio di mettersi al volante di un’auto fresca di concessionario? Come nella vecchia pubblicità Dixan: scambiereste due reni con una Panda elettrica? Lo scenario è chiaro: gli stipendi stagnano, i prezzi delle auto volano. (MOW)

Una cifra altissima, anche se per il Presidente italiano ed europeo dell’Associazione di concessionari Citroen e DS, il cremonese Cesare De Lorenzi, si dovrebbero fare delle precisazioni. (CremonaOggi)

Auto, il prezzo medio tocca quota 30 mila euro nel 2024: mai così alto nella storia

Introduzione (Sky Tg24 )

Poco più di un milione e mezzo di veicoli, in un anno supportato da una campagna di incentivi all'acquisto che ha sfiorato il miliardo di euro. Così si è chiuso il 2024 dell'auto in Italia, improntato a un segno meno che, nel mese di dicembre, ha registrato un -4,9% delle immatricolazioni rispetto allo stesso mese di 12 mesi prima. (Auto.it)

Oltre al fatto che le nuove generazioni non le considerano uno status symbol come facevano i loro genitori, né un passaggio obbligato e rituale all’età adulta, ma sempre di più un problema che concorre alla preoccupazione per l’ambiente e all’invivibilità causata dal traffico soffocante delle nostre città. (Corriere della Sera)