CASO HOTEL SELVA DI CADORE: LA REAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ROBERTO PADRIN
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BELLUNO «L’ospitalità di un territorio che crede fortemente nel turismo non può essere intaccata da singoli episodi – da verificare e dimostrare – di discriminazione. Lo scenario delle Dolomiti bellunesi sia di stimolo a farsi portatori e amplificatori di bellezza». Così il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, nel leggere il lancio di agenzia relativo a una struttura ricettiva di Selva di Cadore che avrebbe – condizionale d’obbligo fino a verifica completa della faccenda – respinto un gruppo di israeliani come turisti non ben accetti. (Radio Più)
Ne parlano anche altre testate
In un recente e controverso episodio accaduto nel cuore del panorama montano delle Dolomiti, una struttura alberghiera ha negato l’ospitalità a una coppia israeliana, invocando motivazioni che hanno immediatamente destato scalpore e indignazione. (Nicola Porro)
Pertanto, se vorrete cancellare la prenotazione, saremo lieti di garantirla gratuitamente». Il testo è il contenuto di un Whatsapp spedito dal titolare dell'Hotel Garnì Ongaro di Selva di Cadore a una coppia di Tel Aviv, che, attraverso Booking, aveva prenotato e pagato due notti nell'albergo bellunese nei primi giorni di novembre. (Corriere della Sera)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Lo screenshot della risposta in inglese data dall'hotel di Selva di Cadore è stato pubblicato sul suo sito dalla Comunità Ebraica di Milano, che parla di una "discriminazione palese" e ricorda che "non è la prima volta che, dall’inizio della guerra in corso tra Israele e Hamas, albergatori italiani suscitano polemiche per attacchi nei confronti di israeliani ed ebrei". (Adnkronos)
«Buongiorno. Vi informiamo che gli israeliani, in quanto responsabili di genocidio, non sono clienti ben accetti nella nostra struttura. (ilmessaggero.it)
La prenotazione è confermata via booking ma alla vigilia del loro volo da Tel Aviv arriva un messaggio in cui si dice che gli israeliani non sono graditi e quindi i due vengono invitati a cancellare la prenotazione – senza spese di annullament… (La Stampa)