Groenlandia, Panama e Canada: perché Trump vuole annetterle? Le basi al Circolo Polare, le risorse e il nodo delle tratte commerciali
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C'è isolazionismo e isolazionismo. Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che prenderà ufficialmente servizio il prossimo 20 gennaio (data del suo insediamento), ha fatto parlare di sé per alcune dichiarazioni che sembrano suggerire la possibilità di voler attuare una politica di espansione di coloniale memoria. Malgrado abbia basato la propria campagna elettorale sulla promessa di ridurre il coinvolgimento degli Stati Uniti nei conflitti esteri, come la guerra in Ucraina, di aumentare i dazi ai partner commerciali e di rilanciare la produzione nazionale, il suo approccio negli ultimi giorni sembra alquanto diverso, suggerendo più aggressivo alla politica estera. (ilmessaggero.it)
Ne parlano anche altre testate
Per chi non se ne fosse accorto: è tornato THE DONALD!! Con due punti esclamativi e in stampatello maiuscolo. In mezzo, letteralmente: al centro del palcoscenico, con la capacità di imporsi all’attenzione dei media, di ipnotizzare le opposizioni, di scatenare reazioni perfino tra molti governi esteri. (Corriere della Sera)
«Ereditiamo una situazione difficile dall'Amministrazione uscente» e «fanno di tutto per L'incontro con i cronisti, il primo dell'anno, arriva all'indomani della proclamazione e a meno di due settimane dalla cerimonia di insediamento, che si terrà il 20 gennaio. (Secolo d'Italia)
"Non sarà un bene per Hamas e non sarà un bene, francamente, per nessuno, se non saranno liberati. Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump , rispondendo a una domanda sulla situazione degli ostaggi a Gaza, durante la conferenza stampa organizzata a Mar-a-Lago. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
In una conferenza stampa esplosiva, Donald Trump minaccia interventi militari su Panama, Groenlandia e altri territori, evoca la necessità di liberare gli ostaggi di Hamas e sfida la Nato, il Messico e il Canada (FIRSTonline)
Partiamo dalle cose semplici e vediamo come si complicano in un attimo. In Canada si è dimesso il premier Justin Trudeau, per motivi ignoti descritto come un “campione della sinistra”. (Contropiano)
Da 125 anni Washington non conquista territori, preferisce il soft power. The Donald vuole ribaltare il principio e a soffrire più di tutti sarà l’Europa Stefano Stefanini (La Stampa)