Trump: «Non escludo la forza per Groenlandia e Panama. Hamas rilasci gli ostaggi o sarà l'inferno»

Trump: «Non escludo la forza per Groenlandia e Panama. Hamas rilasci gli ostaggi o sarà l'inferno»
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ilmessaggero.it ESTERI

Per Donald Trump, la Groenlandia va annessa o comprata e il Canale di Panama inglobato, senza escludere per ottenerlo anche la «forza militare o economica». Il Canada deve diventare la 51esima stella della bandiera Usa, il Golfo del Messico va ribattezzato Golfo d’America («Che bel nome, Golfo d’America!») e i Paesi Nato devono pagare il 5 per cento del Pil in difesa, «non come la Germania che arriva all’1 per cento», altrimenti Washington li abbandonerà nelle grinfie di Putin (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Courtesy: Facebook Margo Martin "Lo ripeto... se questo accordo non sarà concluso entro il mio arrivo in carica, scoppierà l'inferno!" Così il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. (Il Sole 24 ORE)

Il maestro del caos, delle esternazioni provocatorie, è di nuovo in mezzo a noi. In mezzo, letteralmente: al centro del palcoscenico, con la capacità di imporsi all’attenzione dei media, di ipnotizzare le opposizioni, di scatenare reazioni perfino tra molti governi esteri. (Corriere della Sera)

A meno di due settimane dall'entrata in carica come presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha tenuto una conferenza stampa molto accesa a Mar-a-Lago. (Fanpage.it)

Una guida per capire le provocazioni di Donald Trump

A questi si aggiungono tre persone a Deir el-Balah, un altro palestinese nel distretto di Sheikh Radwan a Gaza City e altri due a Jabaliya. E' il bilancio riferito da al-Jazeera, secondo cui dieci persone della stessa famiglia, per lo più donne e bambini, sono state uccise nel campo profughi di Bureij nella regione centrale della Striscia, e cinque nel quartiere di Zeitoun, zona nord di Gaza City. (Sky Tg24 )

L’obiettivo di Trump è avere un accordo sugli ostaggi entro il giorno del suo insediamento, il 20 gennaio. Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump , rispondendo a una domanda sulla situazione degli ostaggi a Gaza, durante la conferenza stampa organizzata a Mar-a-Lago. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La storia della Casa Bianca è popolata da presidenti grandi e piccoli nello stesso tempo, saggi e pazzi, intrisi di flemma e fiammeggianti, credibili e incredibili. Vado a memoria: il celebratissimo John Fitzgerald Kennedy, passato alla storia come JFK, aveva un problema impellente chiamato sesso, quando era in viaggio spesso chiedeva al Secret Service di portargli una donna, perché gli scoppiava la testa; Richard Nixon, preparatissimo, uno che conosceva l’America e la politica internazionale, era talmente diffidente da vedere cospirazioni ovunque, e alla fine ne organizzò una lui che gli costò la testa (lo scandalo Watergate); Jimmy Carter, passato a miglior vita pochi giorni fa, presentato nei libri di storia come l’uomo della pace, vedeva gli Ufo al punto da chiedere accertamenti sull’esistenza degli extraterrestri; Ronald Reagan, l’uomo che a Berlino pronunciò il memorabile discorso chiedendo a Gorbaciov di «abbattere quel Muro», il vincitore della Guerra Fredda, sosteneva che i missili balistici una volta lanciati potevano essere richiamati indietro; George Walker Bush, figlio di un ex presidente già direttore della Cia, allevato in una dinastia di petrolieri texani e fuoriclasse della diplomazia come James Baker, aveva un problema con la bottiglia, fu salvato dall’alcolismo dalla moglie Laura; Bill Clinton, portato in trionfo da tutta la stampa progressista, lo ricordiamo inseguito dai giornalisti per un incontro ravvicinato nello Studio Ovale con Monica Lewinsky e non era di quelli del “terzo tipo” che vedeva il suo collega democratico Jimmy Carter; Joe Biden, che dire? Improvvisamente il presidente «in formissima» secondo l’ufficio stampa della Casa Bianca diventa un vecchio rimbambito messo da parte da Barack Obama e soci. (Liberoquotidiano.it)