L'"inferno" che Trump promette al mondo
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Siamo agli sgoccioli del vecchio mondo formatosi all’inizio degli anni ‘90, con la caduta del Muro e dell’Unione Sovietica. Senza pretese di leggere nel futuro, basta rilevare i momenti importanti di un presente che mai come in questi anni diventa lontano passato in pochi giorni. Partiamo dalle cose semplici e vediamo come si complicano in un attimo. In Canada si è dimesso il premier Justin Trudeau, per motivi ignoti descritto come un “campione della sinistra”. (Contropiano)
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Scoppierà l’inferno". Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump , rispondendo a una domanda sulla situazione degli ostaggi a Gaza, durante la conferenza stampa organizzata a Mar-a-Lago. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La storia della Casa Bianca è popolata da presidenti grandi e piccoli nello stesso tempo, saggi e pazzi, intrisi di flemma e fiammeggianti, credibili e incredibili. Vado a memoria: il celebratissimo John Fitzgerald Kennedy, passato alla storia come JFK, aveva un problema impellente chiamato sesso, quando era in viaggio spesso chiedeva al Secret Service di portargli una donna, perché gli scoppiava la testa; Richard Nixon, preparatissimo, uno che conosceva l’America e la politica internazionale, era talmente diffidente da vedere cospirazioni ovunque, e alla fine ne organizzò una lui che gli costò la testa (lo scandalo Watergate); Jimmy Carter, passato a miglior vita pochi giorni fa, presentato nei libri di storia come l’uomo della pace, vedeva gli Ufo al punto da chiedere accertamenti sull’esistenza degli extraterrestri; Ronald Reagan, l’uomo che a Berlino pronunciò il memorabile discorso chiedendo a Gorbaciov di «abbattere quel Muro», il vincitore della Guerra Fredda, sosteneva che i missili balistici una volta lanciati potevano essere richiamati indietro; George Walker Bush, figlio di un ex presidente già direttore della Cia, allevato in una dinastia di petrolieri texani e fuoriclasse della diplomazia come James Baker, aveva un problema con la bottiglia, fu salvato dall’alcolismo dalla moglie Laura; Bill Clinton, portato in trionfo da tutta la stampa progressista, lo ricordiamo inseguito dai giornalisti per un incontro ravvicinato nello Studio Ovale con Monica Lewinsky e non era di quelli del “terzo tipo” che vedeva il suo collega democratico Jimmy Carter; Joe Biden, che dire? Improvvisamente il presidente «in formissima» secondo l’ufficio stampa della Casa Bianca diventa un vecchio rimbambito messo da parte da Barack Obama e soci. (Liberoquotidiano.it)
Nella sua conferenza stampa a Mar-a-Lago, il presidente eletto Donald Trump ha disegnato il risiko di un nuovo ordine mondiale. P… (L'HuffPost)
«Ereditiamo una situazione difficile dall'Amministrazione uscente» e «fanno di tutto per L'incontro con i cronisti, il primo dell'anno, arriva all'indomani della proclamazione e a meno di due settimane dalla cerimonia di insediamento, che si terrà il 20 gennaio. (Secolo d'Italia)
C'è isolazionismo e isolazionismo. Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che prenderà ufficialmente servizio il prossimo 20 gennaio (data del suo insediamento), ha fatto parlare di sé per alcune dichiarazioni che sembrano suggerire la possibilità di voler attuare una politica di espansione di coloniale memoria. (ilmessaggero.it)
Se gli ostaggi prigionieri di Hamas non saranno rilasciati prima del 20 gennaio, giorno dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, "succederà l'inferno in Medio Oriente". Il tycoon ha aggiunto che "non ci sarebbe mai dovuto essere" il 7 ottobre. (Adnkronos)