Veneto, Zaia: un’idiozia il limite dei mandati
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Milano, 21 nov. – “Sinceramente non commento neanche più, voglio dedicare il mio tempo ai Veneti, e ai miei cittadini. Io ho sempre sostenuto che il limite dei mandati è un’idiozia, perché se pensi che ci sia un problema di concentrazione di potere dai degli idioti ai cittadini che eleggono chi pensano sia più meritevole”. Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, ai microfoni di Radio Cusano, sulla possibilità di una sua ulteriore candidatura, al momento resa impossibile del limite di due mandati. (Agenzia askanews)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Che l’altro giorno, dopo il deludente risultato umbro, è sembrato buttare le intenzioni oltre gli ostacoli (degli alleati) proponendo, per il Veneto, "un election day nella primavera 2026", ovvero dopo le Olimpiadi invernali Milano-Cortina, insomma, con un ritardo di almeno sei mesi sulla scadenza naturale del secondo mandato di Luca Zaia il prossimo settembre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Lo sguardo di Matteo Salvini è rivolto al futuro. E alcune delle prossime mosse il vicepremier e leader della Lega le anticipa in un'intervista al Messaggero. Si parte dal Veneto, il "regno" di Luca Zaia, il Doge, il governatore che gode di un consenso popolare stellare. (Liberoquotidiano.it)
Ma anche voi, nel vostro cuore, non vi sentite abbandonati dallo Stato? Ormai in Italia i dipendenti pubblici sono come gli orsi marsicani: ce n'è sempre meno e non si riproducono più" (Il Giornale d'Italia)
Il suo bisnonno Pietro fu un cavaliere di Vittorio Veneto, il suo nonno Armando nacque sfollato durante la prima battaglia del Piave. Non sono parole a caso, quelle pronunciate all’indomani del botta e risposta con Fratelli d’Italia sulla candidatura alla presidenza, oltre che del Consiglio federale avvenuto in un clima di tensione dopo l’esito delle urne in Emilia Romagna e in Umbria. (ilgazzettino.it)
Quando arrivano le sconfitte, le recriminazioni non mancano mai. Se a inizio anno fu il partito di Matteo Salvini a mal digerire la giubilazione del presidente uscente della Sardegna, Christian Solinas a vantaggio del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, fedelissimo di Giorgia Meloni (poi sconfitto), stavolta è Fratelli d’Italia, anche se la premier ha smentito, a far trapelare frustrazione per non essere riusciti a far comprendere che forse la leghista Donatella Tesei non aveva il consenso necessario alla conferma. (Corriere della Sera)
– “Sono favorevole a che i cittadini possano scegliere, non c’è alcun limite di mandato per i parlamentari, per i ministri, non si capisce perché un sindaco e un governatore debbano avere questo limite. (Agenzia askanews)