Il padre di Alessia Piperno, detenuta a Evin: “Quell’angoscia di non poter fare nulla”

Il padre di Alessia Piperno, detenuta a Evin: “Quell’angoscia di non poter fare nulla”
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La Stampa INTERNO

ROMA. La scrittrice e travel blogger Alessia Piperno venne fermata a Teheran il 28 settembre 2022, il giorno del suo trentesimo compleanno, e solo cinque giorni dopo riuscì a telefonare ai suoi genitori a Roma. A comunicare la notizia dell’arresto fu il padre, Alberto Piperno, con un post su Facebook in cui chiedeva aiuto proprio dopo quella breve telefonata dai toni concitati e terrorizzati da p… (La Stampa)

Ne parlano anche altre fonti

La protesta formale è di domenica scorsa: Teheran lamenta l’arresto di due cittadini iraniani negli Stati Uniti e in Italia, in particolare all’aeroporto di Malpensa il 16 dicembre su ordine americano. (ilmessaggero.it)

Tutto si svolge nel massimo riserbo. La detenzione del cittadino iraniano si svolge nel rispetto delle regole, nella tutela delle persone che non sono condannate, ma noi stiamo lavorando per la liberazione di Cecilia". (L'HuffPost)

Secondo un recente rapporto dell'Istituto francese per le relazioni internazionali (Ifri) firmato dallo studioso Clement Therme, che esamina in particolare "il caso degli europei detenuti a Teheran", l'arresto arbitrario di cittadini stranieri o con doppia nazionalità ha origini lontane in Iran ed è riconducibile alla cosiddetta "diplomazia degli ostaggi" che in passato ha permesso alla Repubblica islamica, in un contesto di sanzioni economiche e isolamento diplomatico, di usare i prigionieri come leva per ottenere favori o la liberazione di iraniani detenuti all'estero. (Sky Tg24 )

Usa, 'a conoscenza arresto Sala, Iran rilasci prigionieri'

La travel blogger Alessia Piperno è stata arrestata a Teheran il 28 settembre 2022, il giorno del suo trentesimo compleanno, e solo cinque giorni dopo è riuscita a telefonare ai suoi genitori a Roma. E ora Alessia rivive quel dramma: «A Cecilia Sala idealmente dico di tenere duro come ho fatto io per 45 giorni - dice -: nel carcere di Evin a noi stranieri fisicamente non torcono un capello,… (La Stampa)

Zagarolo – Duecentonove. Da mangiare mi diedero pomodori marci e per scacciare la paura della morte contavo le lucine sul soffitto. (la Repubblica)

Lo afferma un portavoce del Dipartimento di Stato. "Sfortunatamente il regime iraniano continua a detenere ingiustamente i cittadini di molti paesi, spesso per utilizzarli come leva politica. (Tiscali Notizie)