Lauree facili e accuse alla ministra Calderone: il caso che scuote la politica

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INTERNO

La vicenda della laurea della ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, continua a far discutere, alimentando polemiche e interrogativi che si intrecciano con un’inchiesta giudiziaria già in corso. La Procura di Firenze, infatti, sta indagando da tempo sulla Link Campus University, ateneo privato al centro di presunti illeciti legati a esami “fantasma”, verbali fittizi e commissioni inesistenti. È in questo contesto che emerge il percorso accademico della ministra, il cui libretto universitario, secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, solleva dubbi sulla regolarità degli esami sostenuti e sulle modalità di conseguimento del titolo.

Dagli atti dell’inchiesta, che vede già sotto processo vertici e iscritti dell’università, si evince un sistema in cui, in alcuni casi, i professori non erano nemmeno a conoscenza delle sessioni d’esame, mentre gli studenti ottenevano crediti in modo poco trasparente, addirittura in luoghi insoliti come il mercato ortofrutticolo di Firenze. Calderone, che all’epoca frequentava la Link Campus, si è difesa affermando di essere stata “fuori corso” e di aver lavorato e studiato per oltre trent’anni, senza però entrare nel merito delle sessioni mancanti o delle irregolarità segnalate.

La ministra, che oggi ricopre un ruolo chiave nel governo Meloni, ha minimizzato le accuse, limitandosi a ribadire la propria esperienza professionale. Tuttavia, le opposizioni non hanno intenzione di lasciar cadere la questione. Il Partito Democratico, in particolare, ha chiesto al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, di chiarire se questo sia un esempio di “merito”, mentre esponenti di Fratelli d’Italia hanno espresso imbarazzo, definendo le rivelazioni “preoccupanti” e un’“offesa a chi studia”. Le critiche si sono concentrate non solo sulla presunta facilità con cui Calderone avrebbe ottenuto la laurea, ma anche sul fatto che il marito della ministra, all’epoca, sedeva nel consiglio di amministrazione dell’ateneo.

La politica, intanto, sembra divisa. Se da un lato le opposizioni chiedono dimissioni e chiarimenti in Parlamento, dall’altro la maggioranza tace o reagisce con freddezza, lasciando la ministra in una posizione scomoda. Il caso, che si inserisce in un quadro giudiziario già complesso, rischia di avere ripercussioni non solo sulla carriera di Calderone, ma anche sull’immagine del governo, chiamato a fare i conti con una vicenda che tocca temi sensibili come il valore dei titoli di studio e la trasparenza delle istituzioni.