Ue, dazi cinesi sul brandy "made in Europe": chiesta consultazione al Wto
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La Commissione europea ha presentato una richiesta formale di avvio di consultazione alla World Trade Organization, contro le tariffe imposte da Pechino sulle importazioni di brandy “made in Eu”. I dazi sono considerati “non in linea” con le norme stabilite dal Wto e, secondo la Commissione Ue, la Cina “non ha dimostrato che vi sia alcuna minaccia di danno per la sua industria del brandy”, ha detto l'esecutivo comunitario Ha inizio una “guerra dei dazi” tra Ue e Cina. (Sky Tg24 )
Ne parlano anche altri media
Le tensioni tra Cina e Unione Europea sui dazi imposti da Bruxelles alle auto elettriche di produzione cinese sembrano avviarsi verso una possibile risoluzione. Questa misura avrebbe l’obiettivo di ridurre le distorsioni della concorrenza legate ai sussidi statali che le imprese cinesi ricevono, motivo principale che ha spinto l’Ue a introdurre i dazi. (Economy Magazine)
Lo riporta il Global Times, il tabloid nazionalista del Quotidiano del Popolo, citando quanto riferito dall'emittente tedesca n-tv, in base a quanto detto da Bernd Lange, presidente della Commissione per il commercio del Parlamento europeo. (Tiscali Notizie)
La questione dei dazi UE sull’import in Europa di auto elettriche cinesi, già entrati in vigore ma ancora al centro di febbrili trattative, potrebbe essere giunta a un punto di svolta grazie a un presunto accordo trovato tra Commissione europea e governo di Pechino (SicurAUTO.it)
"La Cina non ha dimostrato che vi siano minacce di danno per la sua industria del brandy", si legge in una nota della Commissione europea, che torna a ribadire che la decisione cinese si basa su "prove insufficienti". (Tuttosport)
Il Financial Times ha recentemente scritto che Bruxelles intende proporre un do ut des alle aziende cinesi che intendono aggredire il mercato europeo dell’auto: avranno accesso ai sussidi comunitari solo se in cambio si impegneranno a trasferire brevetti e proprietà intellettuali alle imprese di casa nostra. (Start Magazine)
«La Cina non ha dimostrato che vi siano minacce di danno per la sua industria del brandy», si legge in una nota della Commissione europea, che torna a ribadire che la decisione cinese si basa su «prove insufficienti». (Corriere della Sera)