Villa Verucchio, Giorgia Meloni: «Il maresciallo Luciano Masini ha fatto il suo dovere, deve avere un riconoscimento»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
«Quel carabiniere ha fatto solo il suo dovere, è indagato ma a quanto pare si tratta di un atto dovuto della Procura. Proporrò il maresciallo Masini per un riconoscimento perché ha salvato la vita di altri cittadini oltre che la sua». C’è stato spazio anche per la drammatica vicenda degli accoltellamenti di Villa Verucchio, nel Riminese, e dell’uccisione di Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta , durante la conferenza stampa di inizio anno presieduta dalla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Sono 42.110 nel dettaglio frutto di 1.695 donazioni intorno alle 16 - gli euro versati sulla piattaforma online GoFundMe, grazie alla raccolta fondi a sostegno del comandante della stazione dei Carabinieri di Villa Verucchio - il maresciallo Luciano Masini - che, la notte di Capodanno, ha ucciso un cittadino egiziano 23enne il quale, dopo avere accoltellato quattro persone, si era avventato contro i militari intervenuti sul posto, brandendo una lama di oltre 20 centimetri. (Gazzetta di Parma)
Rilievi a Villa Verucchio (il Giornale)
I Carabinieri indagano sullo stato mentale di Muhammad Sitta, il 23enne egiziano che a Capodanno ha accoltellato quattro persone prima di essere fermato dal luogotenente Luciano Masini. Ne danno notizia i siti del riminese. (San Marino Rtv)
In una settimana sono già arrivate oltre 1.700 donazioni e sono stati raccolti circa 46mila euro: oltre 42mila tramite la piattaforma Gofundme, il resto tramite bonifici. Nelle parole e nei fatti. (il Resto del Carlino)
Ieri ha lasciato Rimini la salma di Muhammad Sitta, il 23enne egiziano ucciso la notte di Capodanno a Villa Verucchio dopo avere ferito quattro persone con un coltello. (Corriere Romagna)
Una cinquantina di egiziani davanti all’obitorio dell’ospedale di Rimini per salutare la salma di Sitta diretta al Cairo; nel tondo, l’accoltellatore Muhammad SittaMissing Credit Le sue ultime parole, fino a poco prima che il comandante della stazione locale dei carabinieri aprisse il fuoco contro di lui, uccidendolo con cinque colpi di pistola dopo averne esplosi sette per terra, nell’estremo tentativo di convincere Muhammad a lasciare andare il coltello. (il Resto del Carlino)