Manifestazione neofascista, l'ira di Lepore: «La nostra contrarietà era scritta nel verbale»

Manifestazione neofascista, l'ira di Lepore: «La nostra contrarietà era scritta nel verbale»
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Corriere della Sera INTERNO

Quella manifestazione "di stampo neofascista" è stata permessa «nonostante la nostra contrarietà. Mi dispiace che la Prefettura abbia fatto un comunicato per dire il contrario». Il sindaco Matteo Lepore torna all'attacco della Prefettura di Bologna dopo il braccio di ferro sulla manifestazione organizzata sabato in città dall'estrema destra riunita dalla Rete dei patrioti, contro cui hanno manifestato collettivi e antagonisti causando scontri con le forze dell'ordine. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Arrivati in via Irnerio bloccati dallo schieramento imponente di forze di polizia, hanno deviato attraverso il parco della Montagnola per raggiungere piazza XX settembre. Gli antifà oltre ad organizzare una contro-manifestazione, hanno cercato più volte di aggirare i posti di blocco della polizia per arrivare alle mani con i manifestanti di destra. (Nicola Porro)

«Mi chiedo come sia possibile ancora una volta che Bologna non venga rispettata», dice il primo cittadino di Bologna rivolgendosi al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ai leader del centrodestra e agli altri membri del governo che saranno a Bologna per chiudere la campagna elettorale per le Regionali. (il Giornale)

Se il sindaco Matteo Lepore – che aveva da subito espresso contrarietà alla manifestazione di CasaPound e dei gruppi di estrema destra nei pressi della stazione – punta il dito contro il governo che ha “mandato 300 camicie nere“, il vicepremier Matteo Salvini attacca e torna a chiedere la chiusura dei centri sociali “occupati dai comunisti” e “covo di delinquenti”. (Il Fatto Quotidiano)

Salvini contro i centri sociali: "Occupati da zecche rosse, comunisti e criminali. Vanno chiusi"

Dopo gli scontri a Bologna, il ministro Salvini in tour elettorale in Umbria attacca i centri sociali, rei di essere pieni di "zecche rosse, comunisti delinquenti, criminali da centro sociale, non lo so, definiteli come volete voi". (Il Giornale d'Italia)

– “Quei giudici, pochi per fortuna, che invece di applicare le leggi le stravolgono e boicottano, dovrebbero avere la dignità di dimettersi, di cambiare mestiere e di fare politica con Rifondazione Comunista. (Agenzia askanews)

"Zecche rosse, comunisti, delinquenti, criminali da centro sociale. Non lo so, definiteli come volete voi, però quello che abbiamo visto ieri a Bologna e a Milano è qualcosa di indegno, di vergognoso che non si deve più ripetere". (La Stampa)