Antonio Sancassani, il gusto del rischio e le magie del grande cinema
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Con la morte di Antonio Sancassani, avvenuta sabato 4 gennaio a Milano, si ha la sensazione che l’epoca degli esercenti cinematografici che vivono in simbiosi con la loro sala, legando a lei ogni successo e ogni sconfitta, sia definitivamente tramontata. Dopo aver resistito all’avanzata delle multisale e aver indicato una via alternativa – non pauperististica e addirittura redditizia – all’esercizio cinematografico, la sua uscita di scena ha coinciso con l’arrivo in città di manifestazioni che usano la sala cinematografica per pubblicizzare piattaforme di streaming in un paradossale e tragico scambio di funzioni. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altre testate
La sua storia di imprenditore cinematografico iniziò negli anni '70 a Bellagio, sul Lago di Como, con la prima sala presa in gestione. (MilanoToday.it)
57, e sembrava destinato alla crisi che ha fatto scomparire quasi tutte le monosale di Milano. (Corriere Milano)
Molti lo ricordano A ricordare l’uomo, l’animatore, il sottile imprenditore della cultura, il cinefilo, l’agitatore culturale a cui sta stretta la semplice definizione di ‘esercente’ saranno in tanti, noti e meno noti, chiamati sul palco ad intervenire spontaneamente, senza gerarchie ed eccessive cerimonie. (Mitomorrow)
Amato dai milanesi, aveva ricevuto l’Ambrogino d’Oro nel 2011 ed era conosciuto anche all’estero soprattutto per aver tenuto in cartellone oltre quarant’anni il “Rocky Horror Picture Show“: non una proiezione come tante ma una festa ogni volta, sospesa durante la pandemia e poi tornata, con il pubblico protagonista, vestito a tema e pronto a scatenarsi cantando le canzoni e ballando le coreografie del musical. (IL GIORNO)
Omaggio ad Antonio Sancassani nella sua casa: il Cinema Mexico in via Savona 57 Mercoledì 8 gennaio al Cinema Mexico di Milano una serata per ricordare Antonio Sancassani, una figura centrale della cultura cinematografica del nostro paese. (Eventiatmilano)
Dopo il successo alla 42a edizione del Torino Film Festival, con tutte le proiezioni sold out, arriva in sala dal 13 gennaio, distribuito da Luce Cinecittà, “Il mestiere di vivere”, documentario scritto e diretto da Giovanna Gagliardo che, a partire dall’ultimo frenetico giorno di vita di Cesare Pavese, mette al centro della storia l’uomo e lo scrittore attraverso vari capitoli che raccontano i tanti mestieri che ha sperimentato. (Il Giornale d'Italia)