7 ottobre 2023, l’eccidio di Hamas. Quel ‘Diluvio’ avvicina la terza guerra mondiale

7 ottobre 2023, l’eccidio di Hamas. Quel ‘Diluvio’ avvicina la terza guerra mondiale
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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Svegliati dai messaggi WhatsApp dei parenti che ci giungevano da laggiù, lo abbiamo avvertito subito, all’alba di quel sabato mattina 7 ottobre di un anno fa, che stavamo vivendo un voltapagina della storia. Invasione in corso. Preceduti dal lancio di migliaia di missili fino a Gerusalemme e Tel Aviv, miliziani provenienti da Gaza avevano travolto … (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

A un anno dalla strage di Hamas in Israele, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato alle commemorazioni del 7 ottobre alla Sinagoga di Roma. Insieme a lei tra gli altri anche il vicepremier Matteo Salvini, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, oltre alle più alte cariche della Comunità ebraica. (Il Fatto Quotidiano)

Gaza City, 7 ott. - Nelle immagini Gaza City dopo un anno di guerra: strade distrutte e città irriconoscibile dopo mesi di bombardamenti israeliani cominciati in seguito all'attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre del 2023, quando centinaia di miliziani armati entrarono nel Sud di Israele uccidendo 1.200 persone e rapendone oltre 250. (Il Sole 24 ORE)

Molte persone si sono rifugiate all'interno o vicino alle loro case distrutte, mentre altri si sono diretti verso ovest e hanno montato tende in quella che è diventata nota come l'area di Muwasi. Quando i palestinesi sono tornati nelle loro case a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, dopo il ritiro dell'esercito israeliano ad aprile, hanno trovato una città irriconoscibile dopo un anno di bombardamenti. (Corriere TV)

Guerra in Medio Oriente: podcast, siti e profili social dove informarsi

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli Un anno a Gaza (Radio Bullets)

Quando i palestinesi sono tornati nelle loro case a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, dopo il ritiro dell’esercito israeliano ad aprile, hanno trovato una città irriconoscibile dopo un anno di bombardamenti. (LAPRESSE)

Le persone diventano notizie, testimoni e vittime di ciò che succede. Con un lavoro incessante di condivisione, si liberano dalle regole stringenti imposte alla stampa internazionale, che può entrare nella Striscia soltanto in maniera embedded (ossia sotto il controllo dei militari) e deve sottoporre articoli e filmati al vaglio della politica internazionale. (Elle)