Gaza 12 mesi dopo: “Tra le macerie senza cibo e acqua”. La cooperante: un popolo annientato

Gaza 12 mesi dopo: “Tra le macerie senza cibo e acqua”. La cooperante: un popolo annientato
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QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

– Ci vorranno dieci anni solo per togliere le macerie. Non ne basteranno quaranta per la ricostruzione. Gli attacchi aerei israeliani hanno lasciato sulla Striscia più di 42 milioni di tonnellate di detriti, abbastanza per riempire una fila di camion da New York a Singapore. La rimozione del trauma dei 42mila morti, tra i quali 17mila bambini, non consente una prognosi. Flavia Pugliese, responsabile regionale Medio Oriente per WeWorld, continua l’impegno che la sua Ong garantisce in Palestina dal 1992 (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altre testate

Quando i palestinesi sono tornati nelle loro case a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, dopo il ritiro dell'esercito israeliano ad aprile, hanno trovato una città irriconoscibile dopo un anno di bombardamenti. (Il Sole 24 ORE)

Sono almeno 29 i palestinesi uccisi ieri a Gaza nei raid dell’esercito israeliano. A guardare i luoghi colpiti si coglie subito l’obiettivo, ormai allargato al vicino Libano: un rifugio per sfollati a Nuseirat (11 vittime), una casa nello stesso campo profughi (2), una tenda (7) e un’auto a Khan Younis (6). (il manifesto)

I feriti totali, riferisce Hamas, sono 96.910. Il bilancio totale dei morti palestinesi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre di un anno fa è salito a 41.825, compresi 23 che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore. (Il Messaggero Veneto)

Soli senza cibo e aiuti: cosa significa avere una disabilità a Gaza

Il suo paesaggio, un tempo fatto di appartamenti e attività commerciali, si è trasformato in macerie e detriti (LAPRESSE)

Tommaso Della Longa è il portavoce della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), l’organizzazione che raggruppa 191 società di soccorso sanitario nazionali e che conta su un numero importante di affiliati tra medici, attivisti e volontari che si curano della salute delle persone anche in situazioni di conflitto, dando sostegno umanitario alle persone vittime di guerre e di calamità naturali. (Partito Socialista Italiano)

"Queste persone sono sole, separate da caregiver e familiari. “La mancanza di servizi sanitari, cibo e acqua colpisce gravemente la loro salute fisica e mentale", afferma Loay Abu Saif, volontario dell'ong Medical Aid for Palestinians. (Sky Tg24 )