Gaza, ricerca di umanità nella disumanità

Gaza, ricerca di umanità nella disumanità
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Di Tommaso Piacentini Le guerre non si combattono più sui campi di battaglia. Nei conflitti del ventunesimo secolo sono i civili, le strutture sanitarie e gli operatori umanitari i nuovi obiettivi di bombe e missili. Gaza, Ucraina, Libano sono soltanto alcuni dei paesi in cui questa non solo è una realtà, ma anche una tragica quotidianità. A dibattere di questi argomenti al festival di Internazionale sono state due donne che vivono la tragicità di questi eventi sia sul campo, come Meinie Nicolai, infermiera di Medici senza frontiere, sia dal punto di vista del diritto internazionale, come Francesca Albanese, giurista di diritto umanitario che ricopre il ruolo di relatrice speciale per le nazioni unite sugli avvenimenti della striscia di Gaza. (Estense.com)

Su altre testate

Quanti morti a Gaza? Da un anno ci poniamo questa domanda perché alla fine è l’unico metro che abbiamo per misurare ciò che non si può vedere liberamente. I giornalisti non possono entrare, né dal lato israeliano né da quello egiziano, a meno di n… (la Repubblica)

Tommaso Della Longa è il portavoce della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (IFRC), l’organizzazione che raggruppa 191 società di soccorso sanitario nazionali e che conta su un numero importante di affiliati tra medici, attivisti e volontari che si curano della salute delle persone anche in situazioni di conflitto, dando sostegno umanitario alle persone vittime di guerre e di calamità naturali. (Partito Socialista Italiano)

Gaza, la città di Kahn Younis è irriconoscibile: la distruzione dopo un anno di guerra 06 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

VIDEO Gaza, la città di Khan Younis è irriconoscibile: la distruzione dopo un anno di guerra

La carenza di sedie a rotelle, deambulatori e dispositivi di assistenza, distrutti o persi tra le macerie, rende la vita delle persone con disabilità a Gaza sempre più difficile. "Queste persone sono sole, separate da caregiver e familiari. (Sky Tg24 )

TEL AVIV – Padre Gabriel Romanelli ha appena finito di celebrare la messa della domenica nella chiesa della Sacra Famiglia di Gaza quando ci risponde al telefono: ha la voce serena nonostante la bomba che, 24 ore prima, è arrivata appena all’esterno del compound della parrocchia, spaccando il muro di cinta, mandando in frantumi le finestre, scardinando porte. (la Repubblica)

Il suo paesaggio, un tempo fatto di appartamenti e attività commerciali, si è trasformato in macerie e detriti (LAPRESSE)