Ipotesi “mandanti” nel caso dei conti vip spiati da un bancario. Che disse: “L’ho fatto da solo”

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“L’ho fatto da solo, non ho mai divulgato quelle informazioni e non ne ho fatto copia”. Così si era giustificato Vincenzo Coviello, il bancario indagato per il caso dei conti spiati tra cui quello della premier Giorgia Meloni, con i vertici della Banca Intesa Sanpaolo durante il procedimento disciplinare che lo portò al licenziamento. Ma la procura di Bari, che ha ha ordinato una serie di sequestri, c’è anche l’ipotesi che l’uomo non abbia agito da solo, ma “verosimilmente in concorso e previo concerto con persona/e da identificare” (mandante e destinatario delle informazioni riservate), ha compiuto accessi informatici abusivi “ai dati finanziari di istituzioni poste a fondamento della Repubblica e loro familiari e/o collaboratori, al fine di procurare a sé e/o ad altri, attraverso la consultazione di quei dati, notizie che, nell’interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell’interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete”. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri giornali

Conti in banca di Meloni, di ministri, ma anche di parenti della premier spiati da un ex dipendente di banca con all'attivo 6.637 accessi abusivi. (Adnkronos)

Zaia: "Sarebbe utile venire avvisati quando qualcuno entra nei conti" (Il Mattino di Padova)

Anzitutto, la questione dei conti spiati dal bancario pugliese, una vicenda che ha coinvolto anche Giorgia Meloni e sua sorella Arianna, ex compagna del ministro. Se «Arianna mi ha pure fatto fare una figuraccia – scherza con Il Fatto Lollobrigida – lei ha sempre il conto in rosso... (Corriere della Sera)

I conti spiati dal bancario, la Procura: «Ha agito in concorso con altri». Lui: «Mai divulgato informazioni»

"Diciamo che c'è un'aria strana, qui il rischio è la tenuta democratica del Paese...". "Questi metodi non coinvolgono solo il governo - ha spiegato il ministro dell'Agricoltura -, non riguardano solo esponenti di centrodestra ma anche dell’opposizione: ho notato che gli accessi illegali per raccogliere informazioni - aggiunge - venivano fatti anche su parlamentari e dirigenti del centrosinistra”. (Liberoquotidiano.it)

Un bancario di Bitonto è finito al centro di una "spy story" dove cronaca giudiziaria e politica si fondono. Scoperto dai suoi stessi colleghi e licenziato, ha spiegato di averlo fatto per "curiosità", solo per "guardare" perché "è un maniaco del controllo". (Today.it)

Sembra ad una svolta la spy story sui conti correnti di premier, ministri, politici, magistrati e ufficiali di polizia partita dalla Puglia. (quotidianodipuglia.it)