Non solo Giorgia e Arianna Meloni: da Totti a Bonolis fino a D'Alema, tutti i vip spiati da Coviello

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Un semplice impiegato di banca sta monopolizzando il dibattito politico (e giudiziario) italiano. Vincenzo Coviello, 52 anni, ormai ex dipendente di Intesa Sanpaolo, avrebbe spiato per mesi i conti bancari della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, della sorella Arianna, dell'ex compagno Andrea Giambruno ma anche di altri politici e vip. Il bancario era stato licenziato lo scorso agosto, quando la banca si sarebbe resa conto degli abusi. (Today.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

"A me spiace che nel conto corrente non si vedano i mutui, almeno avevano un quadro generale delle attività e delle passività. Al di là delle batture, è un paese che ci sorprende sempre, ma in negativo". (Il Mattino di Padova)

“Spero solo si tratti di follia, non di accessi alimentati da qualcuno che aveva bisogno di fare dossier”, ha detto stamattina Luca Zaia a margine di un evento a Padova. C’è anche il conto del governatore Zaia tra quelli ‘spiati’ dall’ex dipendente di Intesa Sanpaolo (il Resto del Carlino)

Sottolineando di aver saputo dell'indagine dai giornali, per Zaia "pensare che ci sia una persona, da quel che ho capito, che fa seimila accessi vuol dire che i sistemi di controllo permettono di farli, in generale. (Tiscali Notizie)

Conti correnti violati, perquisita l’abitazione del bancario Vincenzo Coviello – BitontoLive.it

Una volta si diceva della via giudiziaria, io ho troppo rispetto per la magistratura per dirlo, adesso la moda è questa dei dossieraggi, scava scava magari si trova qualcosa…. – “Quando non si riesce con le ragioni del consenso a scardinare una realtà che gli italiani vogliono, allora si cercano altri rimedi. (Agenzia askanews)

L'impiegato di Intesa Sanpaolo Vincenzo Coviello, «verosimilmente in concorso e previo concerto con persona/e da identificare» (mandante e destinatario delle informazioni riservate), ha compiuto accessi informatici abusivi «ai dati finanziari di istituzioni poste a fondamento della Repubblica e loro familiari e/o collaboratori, al fine di procurare a sé e/o ad altri, attraverso la consultazione di quei dati, notizie che, nell'interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell'interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete». (ilmessaggero.it)

Non uno 007, ma un semplice spione. Lui dice di aver agito perché “maniaco del controllo”, ma sarà la Procura di Bari ad accertarlo. (BitontoLive)