L'Anm e le "ingerenze dalla politica"? "Come dice quel tale: il mondo al contrario"
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Una rassegna "policentrica, con quattro o cinque questioni da affrontare": Daniele Capezzone presenta così la sua "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi. Il documento dell'Anm, esordisce il direttore editoriale di Libero, "critica quelle che considera le ingerenze da parte della politica, il mondo al contrario avrebbe detto quel tale, visto che l'ingerenza in realtà la mettono in campo proprio i magistrati lasciando nero su bianco la loro contrarietà all'ipotesi di riforma della separazione delle carriere". (Liberoquotidiano.it)
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E non capisco da dove traggano questa convinzione. Temono che screditarli prepari il terreno per sottomettere alla politica il controllo di legalità. (Corriere Roma)
Mi attendo argomentazioni logiche, non slogan folcloristici». Temono che screditarli prepari il terreno per sottomettere alla politica il controllo di legalità. (Il Dubbio)
E la preoccupazione è ancora più forte in una stagione di riforme costituzionali che in realtà, al di là di quello che viene detto apertamente dal ministro, mirano secondo noi proprio a ridimensionare il ruolo e il tono costituzionale della giurisdizione in questo Paese". (La Gazzetta del Mezzogiorno)
“Il presidente Mattarella si è più volte espresso sui limiti del cosiddetto protagonismo dei giudici. Lo afferma il ministro della Giustizia Carlo Nordio in un’intervista al Corriere della Sera. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Riforma quale la separazione delle carriere dei giudici, che il governo intende attuare allo scopo di tutelare maggiormente i cittadini. (La Voce del Patriota)
È il caso del documento dato alla luce ieri dal comitato centrale dell'associazione magistrati, che già nel nome richiama un organismo classico dei partiti comunisti di un tempo. Ora chiunque abbia avuto la fortuna, e per alcuni versi la pena, di vivere o studiare gli ultimi trenta quaranta anni di storia del Paese, o magari si prendesse la briga di rileggere le cronache di questi decenni, avrebbe la conferma che è vero l'esatto contrario: cioè che è stato il potere giudiziario a condizionare e in casi non rari ad assoggettare la politica. (il Giornale)