Serracchiani: “Questo governo vuole i giudici sotto controllo”
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ROMA — «C’è un fatto inedito con cui fare i conti. Il governo e questa maggioranza hanno deciso di portare avanti un conflitto totale con la giurisdizione e la magistratura. Chi non si adegua viene bastonato», è la premessa di Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del Pd. Serracchiani, questa destra si riconosce nella separazione dei poteri su cui si fonda la Costituzione? «È qu… (la Repubblica)
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Quello «di una certa politica» è «un attacco alla giurisdizione strumentale a screditare la magistratura per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità affidato dalla Costituzione alla magistratura». (La Stampa)
“Delegittimare la magistratura è operazione che lede la tenuta democratica del Paese”. In un documento dal titolo “Il linguaggio della democrazia“, approvato all’unanimità dal Comitato direttivo centrale – il parlamentino dell’associazione – si contesta al governo di stare portando avanti “un attacco alla giurisdizione strumentale a screditare la magistratura, per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità“: cioè la separazione delle carriere, finalizzata, secondo i critici, a sottoporre i pm alle direttive dell’esecutivo. (Il Fatto Quotidiano)
A evidenziarlo un documento approvato dal Consiglio direttivo centrale dell'Associazione nazionale magistrati, che invita «ogni attore politico al rispetto del principio costituzionale della separazione dei poteri e di autonomia e indipendenza dell'ordine giurisdizionale». (Corriere della Sera)
Nuova domenica, nuova polemica fatta sorgere dall'Associazione Nazionale Magistrati, che ormai da qualche settimana ha deciso di puntare frontalmente il governo Meloni a suon di interviste, dichiarazioni, convegni e comunicati ufficiali tutti contro le iniziative dell'esecutivo nazionale nell'esercizio delle proprie funzioni. (il Giornale)
«Nell’ultimo periodo abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa». (Il Sole 24 ORE)
Roma — «Ai parlamentari democraticamente eletti spetta il compito di rappresentare il popolo italiano, non ai magistrati». E sulla possibilità di spostare alle Corti d’appello alcune competenze in materia di migranti fa sapere che sono in corso approfondime… (la Repubblica)