L’ultima strage israeliana: almeno 90 civili ammazzati per stanare (forse) un capo di Hamas

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Esplosioni e crateri di diversi metri, almeno 90 civili uccisi e circa 300 feriti, squadre mediche e di soccorso al collasso e parti di cadaveri ovunque. È quanto successo al campo di al-Mawasi, situato nel sud di Gaza: un’area che le stesse autorità israeliane avevano definito “sicura” e indicato come destinazione ai palestinesi sfollati da altre zone sotto attacco. Il fine ufficiale usato dal governo israeliano per giustificare la carneficina è stato quello di colpire Mohammad Deif, capo militare di Hamas e presunto ideatore degli attacchi del 7 ottobre, che si sarebbe trovato nella zona bombardata. (L'INDIPENDENTE)

Se ne è parlato anche su altri media

Dopo le speculazioni sulla sorte di Mohammed Deif, coinvolto nel raid di sabato di Israele a Mawasi nel sud di Gaza, Hamas annuncia che il leader delle brigate Ezzedin al Qassam è vivo. "Sta bene e supervisiona direttamente le operazioni delle Brigate e della resistenza", ha detto un alto funzionario del movimento estremista palestinese. (Il Sole 24 ORE)

Un alto funzionario di Hamas ha detto all'Afp che il suo leader militare Mohammed Deif, è vivo, all'indomani dell'attacco israeliano nella zona di Khan Younis mirato alla sua eliminazione, in cui sono morte 90 persone innocenti. (Tiscali Notizie)

Attacco al campo di al-Mawasi, Netanyahu: "Non c'è certezza su morte di Deif"

Di Euronews Il primo ministro israeliano fa sapere che non ci sono ancora conferme sulla morte del presunto responsabile dell'attacco del 7 ottobre. Nel bombardamento contro il campo profughi vicino a Khan Younis sono morte almeno 90 persone, molti i bambini (Euronews Italiano)