Siria, l'incertezza della comunità cristiana
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Città del Vaticano In Siria si va delineando un nuovo governo, e Abu Mohammed al-Jolani, il leader del gruppo Hayʼat Taḥrīr al-Shām, che ha spodestato il presidente Bashar al-Assad, ieri ha invitato tutti “a scendere nelle piazze per esprimere la propria gioia” e a “partecipare alla ricostruzione del Paese”. Tuttavia riguardo al futuro rimane la prudenza, soprattutto nelle cancellerie internazionali, che dal G7 chiedono un “processo politico inclusivo”. (Vatican News - Italiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Preghiere e suppliche per chiedere che in Siria “Questa fase di transizione trascorra in modo sicuro e pacifico. Incognita Siria. (In Terris)
Jihad Youssef, monaco e priore del monastero di Mar Musa al-Habashi, fondato da padre Paolo Dall'Oglio, ha invitato la minoranza cristiana a contribuire al cambiamento radicale che si prospetta dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad (Diocesi di MIlano)
“Auspico che – ha detto Francesco – si raggiunga una soluzione politica che, senza altri conflitti e divisioni, promuova responsabilmente la stabilità e l’unità del paese”.“Prego perchè il popolo siriano possa vivere in pace e sicurezza nella sua amata terra – ha poi aggiunto il Papa – e le diverse religioni possano camminare insieme nell’amicizia e nel rispetto reciproco per il bene di quella nazione afflitta da tanti anni di guerra”. (Agenzia askanews)
«Non un uomo armato in chiesa: questo è il segnale che al Jolani manda al mondo - spiega Nicastro - I cristiani confessano di temere per il futuro ma credono che i miliziano stiano facendo la cosa giusta e si dicono fiduciosi perché la Siria sia per tutti un luogo di pace». (Corriere TV)
La comunità di Mar Musa Fondata nel 1992 dal gesuita italiano Paolo Dall’Oglio e dal diacono siriano Jacques Mourad, la comunità al-Khalil, “l’amico di Dio” – nome attribuito ad Abramo sia nella Bibbia che nel Corano – occupa un posto singolare nel panorama ecclesiale siriano. (BlogSicilia.it)
"È stato un evento rapido che ha portato un grande cambiamento. Speriamo bene per la Siria". Così il patriarca caldeo di Baghdad commenta la repentina caduta del regime di Bashar Al Assad per mano delle milizie di Tahrir al-Sham (Hts). (Servizio Informazione Religiosa)