Gaza, la speranza fa capolino tra le macerie

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il Giornale ESTERI

È solo un timido segnale, ma lascia ben sperare. A Gaza ci sono state delle proteste anti Hamas. Decine di residenti di Khan Younis, nel sud della Striscia, hanno sfilato in corteo gridando "fuori Hamas". In poche ore ci sono state altre due mobilitazioni, nei campi profughi di Beit Lahiya, nel Nord, e poi a Jabalia, come si vede dai video postati sui social. Queste persone sono scese per strada per urlare tutta la loro rabbia contro i fondamentalisti che, ormai da anni, affamano un popolo ragionando solo in funzione dello scontro totale contro Israele (il Giornale)

Su altri media

Una presa di posizione che invita i vertici di Hamas ad “ascoltare il popolo” dopo le manifestazioni di piazza scoppiate a Gaza proprio contro Hamas avvertita, a questo punto. come ostacolo alla fine di una guerra con una resistenza che, giusta o sbagliata che sia, ha fiaccato la popolazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

– Il portavoce del movimento palestinese al Fatah a Gaza ha esortato oggi il suo rivale Hamas a lasciare il potere, al fine di preservare la “presenza dei Palestinesi” a fronte degli attacchi israeliani e dei piani di ridislocazione della popolazione enunciati dal presidente Usa Donald Trump. (Agenzia askanews)

Video diffusi sui social, in particolare su Telegram, mostrano decine di persone gridare slogan come “Fuori Hamas!”, accusando il gruppo islamista di aver provocato e prolungato il conflitto, aggravando le condizioni di vita già drammatiche sotto i bombardamenti israeliani. (la Repubblica)

Roberta Barbi – Città del Vaticano “Fuori Hamas”: questo il grido che è risuonato ieri in tutta la Striscia di Gaza, esasperata dal protrarsi della guerra, dalla fame, dalle condizioni di sfollamento e dal freddo. (Vatican News - Italiano)

Video, che appaiono autentici, mostrano i dimostranti nella località, pesantemente distrutta, con cartelli recanti scritte come “Fermate la guerra” e “Ci rifiutiamo di morire”. Si è trattato di una rara dimostrazione contro la milizia radicale, che ha a lungo represso il dissenso e che ancora controlla questo territorio a 17 mesi dall’attacco che ha dato avvio al conflitto con Israele (RSI Radiotelevisione svizzera)

Come una miccia esplosa per autocombustione, così anche oggi decine di residenti del quartiere Shejaiya di Gaza city stanno partecipando a una protesta contro il governo dei terroristi, che da quasi 20 anni è al potere nella Striscia. (L'Opinione)