Colpo alla rete jihadista. La leader ha solo 22 anni. E voleva fare l’influencer
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Come tanti suoi coetanei, voleva fare l’influencer. Ma il suo obiettivo non era dare consigli sulla moda, sul cibo o sui viaggi. Il suo fine era ben diverso. Rida Mushtaq, 22 anni, di origini pachistane ma residente a Bologna, voleva arruolare quante più persone possibili alla causa della jihad, la guerra santa contro gli infedeli "da sgozzare". Per farlo, aveva creato decine di profili sui social, in particolare TikTok, Instagram e X, dove postava contenuti, anche in italiano, inneggianti al martirio e dove voleva fare proseliti da inviare su luoghi di battaglia e addestramento delle milizie jihadiste. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La guerra santa contro gli infedeli «da sgozzare», la necessità di raddrizzare i piccoli musulmani che crescono in Paesi di «miscredenti»: una missione totalizzante, abbracciata in modo cieco e nella convinzione di non poter più star fermi davanti alle ingiustizie subite dai fedeli. (Corriere della Sera)
Cinque giovani di origine straniera residenti a Bologna, Milano, Udine e Perugia sono ritenuti, a vario titolo, responsabili di avere costituito un'associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento delle formazioni terroristiche denominate "Al Qaeda" e "Stato Islamico". (La Repubblica)
Ma alla stessa stregua è elevatissima l’attenzione dedicata al contrasto dello specifico fenomeno da parte delle strutture investigative vocate a prevenirlo e fronteggiarlo. – Generale Molinese, il terrorismo jihadista è ancora un rischio per l’Italia? Il comandante dei Ros, Vincenzo MolineseMissing Credit “La minaccia è concreta. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"L’adesione al credo ideologico jihadista" era "frutto di un attento e meditato percorso di avvicinamento" e non di "un’estemporanea opzione fideistica". Il terrorismo, quindi, era "una scelta totalizzante e da perseguire anche a costo di alterare in modo incisivo il proprio stile di vita". (il Resto del Carlino)
È in programma oggi l’interrogatorio di garanzia della 18enne spoletina accusata, con una coetanea di Bologna, di aver fondato un’associazione terroristica denominata “Da Wa Italia“, in arabo “La Chiamata“, a sostegno di Al Qaeda e dell’Isis. (LA NAZIONE)
Sono tutti e cinque accusati di aver creato, in particolare tramite piattaforme online, un’associazione terroristica volta alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento di formazioni come Al Qaeda e Stato Islamico (Isis); domani, 27 dicembre, per i primi due membri del gruppo smascherato dai carabinieri del Ros si svolgeranno gli interrogatori di garanzia. (Corriere della Sera)