Beirut città aperta in un paese senza pace

Beirut città aperta in un paese senza pace
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il manifesto ESTERI

A Beirut è difficile capire dove inizia la crisi attuale e dove finiscono quelle precedenti. Forse perché nella storia contemporanea dell’intero pianeta è difficile trovare un contesto simile a quello del Libano. Un Paese diviso, costantemente sull’orlo di una guerra civile e sottoposto alle mire degli stati confinanti e delle grandi potenze globali. I PALAZZI della capitale portano ancora i segni di lotte intestine lunghe decenni, dell’occupazione israeliana e della devastante esplosione del 2020 nel porto. (il manifesto)

Ne parlano anche altri media

L’appello di Mika per i bambini del Libano: “Questa tragedia mi sconvolge” ROMA – Nelle ultime settimane, con l’intensificarsi dei combattimenti, la situazione della popolazione libanese è notevolmente peggiorata. (Dire)

"La strada che porta al principale passaggio umanitario per migliaia di libanesi verso la Siria è ora interrotta dopo un attacco israeliano", lo ha detto il ministro dei trasporti libanese, Ali Hamieh, riferendosi al valico di frontiera civile di Masnaa tra il Libano e la Siria. (l'Adige)

Emergenza Libano. La campagna di Avsi Al via una raccolta di aiuti per soccorrere oltre un milione di civili in fuga dalla guerra. «Anche tra noi operatori molti hanno perso tutto. Ma non smettiamo di rimanere accanto ai più fragili» Maria Acqua Simi (Comunione e Liberazione)

Libano, la disgregazione di un Paese

L’abbraccio dopo la paura: il ritrovarsi vicini, dopo giorni di terrore per l’escalation del conflitto. Infinite, come l’angoscia che spezza il fiato davanti ai bombardamenti che sventrano palazzi e vite nel nuovo "fuoco" del Medioriente. (LA NAZIONE)

«IL PIÙ DURO bombardamento del Libano», titolano alcuni media arabi; «sono state usate le stesse bombe sganciate per uccidere Nasrallah» dichiarano altri. (il manifesto)

I raid e le operazioni di queste settimane in Libano non sono figlie soltanto delle tensioni scatenatesi in Medio Oriente a partire dal 7 ottobre 2023. Processo che sta facendo assomigliare sempre di più il governo di Beirut a un’istituzione poco più che nominale, senza un reale potere sul territorio e senza un proprio apparato su cui contare. (Inside Over)