Europa, le nomine: "Nessuna decisione senza Meloni", la mossa di Tusk del Ppe

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"Nessuna decisione senza Giorgia Meloni". E se a dirlo è Donald Tusk, premier polacco tra i leader del Ppe e di certo non vicino alla destra europea, significa che la posizione dell'Italia sulle nomine della prossima Commissione europea è centrale, checché ne dicano socialisti e liberali. Al via a Bruxelles i lavori del Consiglio europeo, chiamato a decidere le nomine apicali dell'Unione. Ad aprire il summit una sessione sull'Ucraina a cui partecipa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma il punto saliente dell'agenda riguarda i cosiddetti "top jobs" della Ue, le nomine della prossima euro-legislatura, appunto. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altri media

“Ah si, hanno la maggioranza? Lo vedremo in Parlamento”. Con una minaccia e una promessa (“come sempre andrà a Bruxelles a dire quello che penso”) Giorgia Meloni ha chiuso ieri la lunga giornata parlamentare dedicata alle consuete comunicazioni a Camera e Senato alla vigilia del Consiglio europeo in programma oggi e domani a Bruxelles. (Tiscali Notizie)

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata al Consiglio europeo a Bruxelles che si riunisce oggi e domani. Per lei un total look sui toni del lilla. (Il Sole 24 ORE)

– La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata al Justus Lipsius Building di Bruxelles, dove sta per iniziare il Consiglio europeo. I lavori saranno aperti da una sessione a cui partecipa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. (Agenzia askanews)

Nomine Ue, l'ira funesta di Meloni e il possibile strappo con l'ex amica «Ursula»: cosa può succedere al Consiglio europeo

Un discorso che tecnicamente, spiegano altre fonti, potrebbe essere concretizzato nello 'spacchettamento' del voto. (Tiscali Notizie)

– È il D-Day per la partita delle nomine Ue a Bruxelles, dove oggi pomeriggio si riunisce il Consiglio europeo, chiamato a decidere sui vertici delle istituzioni comunitarie. E punta, per la presidenza della Commissione, alla conferma di Ursula von der Leyen (ma c’è il rischio franchi tiratori). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Che Giorgia Meloni fosse furiosa con i «big» dell’Europa, per essere stata esclusa dalle trattive, era già chiaro martedì. Con toni molto simili a quelli che intona per attaccare la sinistra italiana, la leader della destra lascia intendere che potrebbe non dare il via libera al «bis» di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione. (Corriere Roma)