Montenapoleone è la via del lusso più cara al mondo: la Top 10

Montenapoleone è la via del lusso più cara al mondo: la Top 10
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Lettera43 ECONOMIA

Milano è la prima città europea di sempre in vetta alla classifica di Cushman & Wakefield: per l’affitto dei negozi si spendono in media 20 mila euro annui al metro quadro. Scalzata la Upper 5th Avenue di New York, sul podio anche la londinese New Bond Street. Via Montenapoleone, la strada dello shopping più fashion di Milano, è ufficialmente l’arteria del lusso più cara del mondo. Una prima volta per l’Europa, dato che mai finora una città del vecchio continente si era issata in testa alla classifica annuale stilata dalla società Cushman & Wakefield. (Lettera43)

Su altre fonti

Via Montenapoleone è la strada del lusso più costosa al mondo. A certificarlo la 34esima edizione di ‘Main streets across the world’, il rapporto di ‘Cushman&Wakefield’ che analizza le vie del lusso più care a livello globale sulla base dei canoni di locazione. (LAPRESSE)

Come emerge dal report Main Streets Across the World, realizzato da Cushman & Wakefield e che monitora 138 location retail urbane nel mondo, è anche la prima volta che una città europea sale sul gradino più alto del podio nella graduatoria globale. (Pambianconews)

Nonostante le sfide economiche, e il costo degli affitti, le strade del lusso dimostrano di essere resilienti a livello globale. (Forbes Italia)

Montenapoleone supera la Fifth Avenue: è la prima strada del lusso a livello mondiale

Via Monte Napoleone a Milano è il «place to be» per le aziende del lusso mondiali, pronte a contendersene le vetrine. (Corriere della Sera)

Non per quel che vende, ma per quanto costa a chi vende: i canoni di affitto “prime” stanno a 20mila euro al metro quadro all’anno. Via Montenapoleone a Milano è ancora la via del lusso più costosa del mondo. (La Stampa)

Il primato, conquistato scalzando la Quinta strada che scende al secondo posto, è dovuto a canoni di locazione da 20mila euro al metro quadro l’anno, aumentati dell’11 per cento negli ultimi dodici mesi (e del 30 per cento in due anni). (La Repubblica)