Gianluca Verzelli: "I dazi di Trump possono portare a una recessione. Grande volatilità nelle Borse"
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I mercati finanziari, già da giorni in preda a una forte instabilità, hanno registrato un ulteriore calo dopo l’annuncio di Donald Trump di un aumento dei dazi su acciaio e alluminio provenienti dal Canada, passati dal 25 al 50 per cento. La decisione del presidente statunitense, che ha scatenato una nuova fase della guerra commerciale, ha contribuito a un lunedì nero a Wall Street, con ripercussioni immediate sui listini europei. Nonostante i future USA abbiano mostrato segnali di ripresa nelle ultime ore, con il derivato sul Dow Jones in rialzo dello 0,6% e quello sull’S&P500 dello 0,8%, l’atmosfera rimane tesa. Anche il Nasdaq100, che registra un +0,9%, e Tesla, in preapertura a +4,2%, non bastano a dissipare i timori di un’ulteriore discesa.
Sebastian Vismara, global macro economist and strategist di Bny Investments, ha sottolineato come sia prematuro trarre conclusioni definitive. «Le potenzialità di crescita del mercato americano nel lungo periodo rimangono intatte», ha dichiarato durante la conferenza europea sugli investimenti a Lisbona. Tuttavia, i numeri parlano chiaro: Tesla ha bruciato 1.000 miliardi di capitalizzazione in un solo giorno, mentre il Nasdaq ha perso il 10% rispetto al massimo storico di dicembre 2024. Questi dati alimentano dubbi sulla sostenibilità della corsa dei mercati statunitensi, che sembrano aver raggiunto un punto di svolta.
Intanto, le borse europee si preparano a un avvio di seduta in calo, con il future sull’Eurostoxx50 che segna un -0,22%. La reazione di Ue e Canada ai dazi imposti da Trump non si è fatta attendere: Bruxelles ha annunciato contromisure fino a 26 miliardi di euro su beni americani, mentre il Canada ha imposto dazi per 20,7 miliardi di dollari su merci statunitensi. Questa escalation, che rischia di innescare un effetto domino, ha spinto molti investitori a rifugiarsi nell’oro, considerato un bene rifugio in tempi di incertezza.