Gualtieri il censore e Tony Effe martire: lo psicodramma progressista
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L’emergenza rifiuti, l’allarme sicurezza, le strade messe male, le opere a rilento, il robot spara-multe. L’amministrazione Pd a Roma non passerà alla storia, questo appare chiaro. Ma Roberto Gualtieri e la sua squadra sono riusciti nell’impresa di mandare all’aria il concerto di Capodanno del Circo Massimo. Dopo l’esclusione del trapper Tony Effe per i suoi testi “sessisti”, hanno annunciato la loro rinuncia per solidarietà altri due artisti, Mahmood e la cantautrice Mara Sattei, denunciando una forma di censura verso il collega. (Nicola Porro)
Su altri giornali
Una sola voce fuori dal coro, almeno per il momento, sul caso Tony Effe, escluso dal concerto di Capodanno di Roma a causa dei suoi testi, giudicati sessisti e misogini. È quella di Ginevra Lamborghini, che sui social dice la sua senza filtri: "Non ho nulla contro Tony Effe, ma questa solidarietà tra artisti che gridano alla censura mi pare proprio una cosa ridicola". (Today.it)
Nelle ultime ore, Mahmood e Mara Sattei – che avrebbero dovuto esibirsi al Circo Massimo – si sono mostrati solidali con il collega e hanno annunciato che non parteciperanno all’evento di Roma. (Adnkronos) – “La musica non può essere censurata”. (CremonaOggi)
Gaia — che con Tony Effe ha cantato il tormentone dell’estate «Sesso e Samba» — non ha dubbi: «Censura: spazio dove la libertà e la verità sono imbavagliate e la menzogna del potere crea il suo dizionario». (Corriere della Sera)
La critica di Gramellini Si continua a parlare dell’esclusione del cantante Tony Effe dal concerto di Capodanno di Roma, a causa dei testi musicali del trapper giudicati violenti e misogini. Il 33enne romano ha ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà da parte di colleghi e non, che hanno gridato alla censura. (Tecnica della Scuola)
La sua esclusione non ha mancato di sollevare un polverone mediatico che va oltre la semplice cancellazione di un’esibizione. Il Concertone di Capodanno a Roma si svolgerà senza la presenza di Tony Effe. (DiLei)
La decisione ha provocato reazioni contrastanti: se da un lato il Campidoglio ha difeso la scelta, dall’altro artisti e colleghi hanno manifestato solidarietà al cantante, rifiutandosi a loro volta di partecipare all’evento o criticando apertamente la decisione. (Io Donna)