La paura della Fed: "Meno tagli dei tassi, preoccupano l'inflazione e le politiche di Trump"
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La Federal Reserve è sempre più preoccupata. Tanto per l’inflazione quanto, soprattutto, per l’incertezza derivante dalle politiche economiche del presidente eletto Donald Trump. Nello specifico, sulle conseguenze macro derivanti dall’applicazione dei dazi doganali. I verbali della riunione di dicembre della Federal Reserve, pubblicati mercoledì, rimarcano quanto sia elevato il grado d’incertezza… (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altri media
E' quello che emerge dalle minute della riunione della Fed del 17 e 18 dicembre, quando l'istituto aveva tagliato i tassi avvertendo però di una frenata nel 2025. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La presidente della Fed di Boston, Susan Collins esprime cautela sul taglio dei tassi di interesse, negli Stati Uniti, affermando che serve un approccio più lento in seguito alle "significative incertezze" sulle prospettive economiche del Paese. (Finanza Repubblica)
Inoltre "quasi tutti i partecipanti (del Fomc) ritengono che i rischi sulle prospettive di inflazione siano aumentati", riportano i verbali della riunione del 17 e 18 dicembre, in cui la banca centrale degli Stati Uniti ha nuovamente tagliato di 0,25 punti percentuali i tassi sul dollaro. (Tiscali Notizie)
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La Federal Reserve non ha ancora deciso quale strada seguire nel 2025: deve cercare di bilanciare i timori per un aumento dell’inflazione, con la paura di danneggiare il mercato del lavoro e i rischi di nuovi dazi non appena Donald Trump inizierà il suo mandato. (ilmessaggero.it)
In quell’occasione, la Banca centrale statunitense ha deciso – con 11 voti a favore e uno contrario – di tagliare i tassi d’interesse di 25 punti base al 4,25%-4,50%. La politica espansiva intrapresa dalla FED potrebbe subire uno stop a causa del possibile effetto delle politiche del neo-eletto presidente degli Usa Donald Trump sull’inflazione. (Wall Street Italia)