Battaglione Azov: cos'è e perché è importante per Putin

Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Money.it ESTERI

Il Battaglione Azov infatti trae le sue origini da Andriy Biletsky, un ex-militare noto come “Führer bianco” poiché noto difensore dell’arianità della razza Ucraina.

Le prime truppe addestrate da soldati americani e britannici furono quelle del battaglione neonazista Azov

Andando a ritroso nella storia capiamo però come il battaglione in questione sia piuttosto solo un piccolo tassello del puzzle. (Money.it)

Ne parlano anche altre fonti

Così Massimo Chiriatti, Chief Technical & Innovation Officer Lenovo, intervistato dall’agenzia di stampa Italpress. “Abbiamo la possibilità di lavorare su diversi mercati, 180 e abbiamo laboratori di ricerca e di sviluppo ovunque. (Quotidiano di Ragusa)

Lo si vede nella vita e nelle opere di Stepan Bandera, altro ingrediente dell’Ucraina ora tanto amata dai media Si può aggiungere in seguito il battaglione Azov è entrato a far parte della Guardia Nazionale dell’Ucraina. (Visione Tv)

Ed ecco che incredibilmente La Stampa cancella gli articoli in cui raccontava la nazificazione dell'Ucraina. L'ordine di scuderia per i giornalisti filo NATO (quindi il 100% su stampa e tv mainstream) è che "Il Battaglione Azov non è nazista" come ha impunemente dichiarato Enrico Mentana al suo Tg. (L'AntiDiplomatico)

L’Ucraina sembra essere l’unica nazione al mondo ad avere piccolo gruppo neonazista integrato nelle sue forze armate. A capo del battaglione l’oligarca Igor Kolomoisky, all’epoca proprietario della rete elettrica ucraina e possessore di passaporto anche cipriota e israeliano. (Fidelity News)

Mentono spudoratamente, banalizzano, semplificano e polarizzano l’opinione pubblica trasformando anche le questioni più complesse in un avvilente tifo da stadio. (L'AntiDiplomatico)

E mentre Putin cerca di “denazificare” il Paese, secondo la sua visione di questa guerra, il battaglione Azov si prepara a “ricevere” l’invasore. Nella puntata di Quarta Repubblica di lunedì 14 marzo è andato in onda il reportage di Fausto Biloslavo dal “covo” del battaglione Azov. (Nicola Porro)