Meglio puntare sull'AI o su aziende con cento anni di storia? L'analisi di Pharus

Milano Finanza ECONOMIA

Le previsioni del secondo semestre 2024 del gestore svizzero indicano che le aspettative sulla nuova tecnologia stanno squilibrando il mercato e distolgono l'attenzione da aziende centenarie con fondamentali solidi. E sui bond meglio i governativi (Milano Finanza)

Ne parlano anche altri media

Verso l’AI e oltre: perché l’azionario continuerà a crescere (anche nel 2025) AI, opportunità globali e dividendi del tech: sono questi i 3 temi che spingeranno il mercato azionario anche nella seconda parte dell’anno. (Finanzaonline)

Amazon è stato uno dei titoli più gettonati. Il +4% di ieri ha spinto la quotazione a un livello record, portando per la prima volta nella storia la capitalizzazione di borsa oltre i 2mila miliardi di dollari (2.014 mld). (Websim)

Mercato azionario Usa 2024: previsioni degli analisti per la chiusura dell’anno Nonostante le aspettative di una politica monetaria meno espansiva, il mercato USA resta resiliente (Ottopagine)

Un Bilancio del Primo Semestre 2024; performance dei Mercati Globali tra fiducia e volatilità.

I futures sui principali indici azionari Usa sono positivi, in attesa della prima sessione di Wall Street del secondo trimestre del 2024. La continua febbre AI, che ha premiato in particolare il colosso dei chip Nvidia, ha portato lo S&P 500 a incassare nei primi sei mesi del 2024 un guadagno del 14,5%. (Borse.it)

La cavalcata del mercato azionario americano degli ultimi anni è stata alimentata dal forte apprezzamento di alcuni titoli tecnologici (i cosiddetti “Magnifici 7” ossia Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsfot, Nvidia e Tesla) che, nel corso del tempo, hanno assunto un ruolo fondamentale all’interno dei principali indici di mercato (basti pensare che Apple, Microsoft e Nvidia incidono per il 21% circa sull’andamento dell’indice S&P500). (Milano Finanza)

Con la prima metà dell’anno ormai conclusa, l’indice MSCI All-World è salito del 10,3%. È vero che c’è un grande squilibrio tra gli Stati Uniti (in aumento del 12%) e anche il resto del mondo pur essendo indietro di qualche posizione, si allinea alle performance degli indici americani. (Pordenone Oggi)