Baratro sanità: fondi scarsi, medici in fuga, pochi infermieri. Risultato: chi può fugge verso il privato (+10,3%), 4,5 milioni rinunciano a curarsi

Baratro sanità: fondi scarsi, medici in fuga, pochi infermieri. Risultato: chi può fugge verso il privato (+10,3%), 4,5 milioni rinunciano a curarsi
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Più informazioni:
Il Fatto Quotidiano INTERNO

Nel 2023 circa quattro milioni e mezzo di italiani hanno rinunciato a curarsi. Quasi l’8% della popolazione ha fatto a meno di visite specialistiche o esami diagnostici, nonostante ne avesse bisogno. Questo a causa dei lunghi tempi di attesa e delle difficoltà di accesso alle strutture, imposti da un Servizio sanitario nazionale a cui mancano oltre 52 miliardi di euro per mettersi in pari con gli standard di spesa pubblica garantiti dagli altri Paesi Ocse membri dell’Ue. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri media

– Nella nostra regione, il 5,6% delle famiglie lo scorso anno ha dovuto rinunciare alle prestazioni sanitarie. A dircelo è il settimo rapporto Gimbe sul Servizio Sanitario nazionale, presentato oggi. (LA NAZIONE)

Crolla la spesa per la prevenzione. La sanità pubblica: emergenza del paese. (LA STAMPA Finanza)

Ma in questo contesto Basilicata e Puglia sono le uniche regioni del Mezzogiorno ad essere “promosse” per quanto riguarda i Lea (Livelli essenziali di assistenza). Leggendo il report emerge, in particolare, che per la Basilicata c’è una buona percentuale di posti letto aggiuntivi di terapia sub intensiva realizzati al 31 luglio 2024: parliamo del 70 per cento, rispetto al 50 della media italiana, numero che colloca il territorio lucano al sesto posto in Italia. (Sassilive.it)

In Toscana, il 5,6% delle famiglie nel 2023 ha rinunciato alle cure

Roma, 8 ott. (Agenzia askanews)

La sua efficienza è frutto, naturalmente, delle risorse dedicate e dei modelli organizzativi applicati, responsabilità, quest’ultima, affidata alle Regioni. Il Servizio sanitario nazionale «costituisce una risorsa preziosa ed è pilastro essenziale per la tutela del diritto alla salute, nella sua duplice accezione di fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. (Sanità24)

E il numero delle persone costrette a pagare di tasca propria per le cure mediche è balzato in avanti del +10,3% in un solo anno; nel linguaggio tecnico tale spesa viene definita "out of pocket". (QuiFinanza)