No, sì e astensione: il Pd fa il congresso sulle armi e si disfa
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Inviata a Strasburgo. Alla fine della prima riunione di delegazione di ieri, alle 14, Stefano Bonaccini prende la parola per dire che sulla Risoluzione di maggioranza al piano ReArm Eu il Pd deve dire di sì. Nicola Zingaretti, il capo delegazione, lascia aperta la discussione. La delegazione dem si è rivista ieri sera alle 21 … (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri media
Il classico “ma anche” capace di salvare voto e coscienza. Tutta la fatica di tenere insieme posizioni inconciliabili esplodeva invece puntualmente nel gruppo di Bruxelles, là dove, sarà la distanza fisica dai vertici romani, ognuno si è sempre sentito libero di andare per conto proprio: a fine novembre, dinanzi all’ipotesi di consentire all’Ucraina di rispondere agli attacchi sul territorio russo, i dem si spaccarono in tre variabili, sì, no, forse, cioè astenuti. (La Stampa)
E sul nuovo governo Usa è netto: "Una plutocrazia, una oligarchia, una tecnocrazia" - Il video (Il Fatto Quotidiano)
Due carovane si sono mosse dall’Italia alla volta di Strasburgo, in occasione della seduta plenaria del parlamento europeo. La seconda, metaforica ma neanche troppo, dalla segreteria del Pd conduce al gruppo europeo dei Socialisti e Democratici: ha il compito in Ue di portare la linea di Schlein, che ha criticato nettamente il progetto di Ursula Von der Leyen. (il manifesto)
Bruxelles, 12 mar. (Agenzia askanews)
Correremo il rischio di dover passare un po’ di tempo a non leggere commenti sui social, tuttavia, nel nome di un po’ di sano dibattito in più. Perché no, questa storia che dobbiamo per forza spendere 800 miliardi in armamenti se non vogliamo l’Armata Rossa che ci marcia sotto casa non convince granché. (Fanpage.it)