«Quella di Ventotene non è l’Europa di Meloni. Più che legittimo, ma ci dica qual è la sua...»

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Il Dubbio INTERNO

La discussione infuocata sul manifesto di Ventotene, esplosa qualche giorno fa in Parlamento e innescata dalla premier Meloni, ha lasciato sul campo scorie ancora radioattive per entrambi gli schieramenti. Abbiamo fatto il punto con Gaetano Quagliariello, ex ministro e attualmente Dean della School of Governement dell’Università Luiss Guido Carli di Roma. Professore, che idea si è fatto di quanto avvenuto in Parlamento dopo i riferimenti della premier al manifesto di Ventotene? Il riferimento a Ventotene nasce in un contesto. (Il Dubbio)

Se ne è parlato anche su altri media

Trappola o meno pensata dalla premier Giorgia Meloni per distogliere l’attenzione dalle divergenze della sua maggioranza sul piano di riarmo europeo, l’attacco al Manifesto di Ventotene non può essere archiviato in breve, e anzi, per quanti si danno appuntamento sull’isola davanti alla tomba di Altiero Spinelli diventa l’occasione per rilanciare uno dei capisaldi della democrazia, ovvero l’alternanza politica. (Avvenire)

I tre pilastri della retorica vengono animati anche nei discorsi parlamentari, soprattutto durante dibattiti come quelli recenti sul manifesto di Ventotene, documento che Giorgia Meloni non considera espressione della "sua" Europa (Salto.bz)

Lo era anche dal punto di vista culturale, dato che Benedetto Croce e altri liberali erano estromessi dalla discussione pubblica. La vera discussione politica non dovrebbe riguardare le secche di Ventotene, un buon escamotage per Giorgia Meloni utile a sviare la discussione sulla posizione dell’Italia “ReArm” o “disarm” Europe. (L'Opinione)

Pd a Ventotene, "finita la Coppa Cobram": ora tocca al 25 aprile

"Un modo - spiegano i consiglieri - per portare ancora al… (La Repubblica Firenze.it)

Con la scusa dell’«evento istituzionale», il Comune ha pagato palco, luci e regia. (La Verità)

Verrebbe voglia di maramaldeggiare: paragonando la gitarella del Pd a Ventotene alla tragicomica Coppa Cobram inventata dal genio feroce di Paolo Villaggio. Gente che vomita, mal di mare, nuvola fantozziana che incombe, umiliazioni (in questo caso, rigorosamente autoinflitte) e figuracce assortite. (Liberoquotidiano.it)