Liste d'attesa, esami urgenti: tempi rispettati solo per il 4%

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quotidianodipuglia.it INTERNO

Per una visita cardiologica, prenotata a mezzo Cup ed effettuata tramite l'attività istituzionale, servono in media 130 giorni di attesa, ovvero più di quattro mesi. In Alpi, cioè sempre in ospedale ma come prestazione sanitaria in regime di libera professione e quindi con spese totalmente a carico del paziente, c'è bisogno di un mese di tempo (31 giorni di attesa), cioè cento giorni in meno. Un altro caso riguarda la visita oculistica: 126 giorni pagando (se non c'è un'esenzione) solo il ticket, poco più di due settimane (16 giorni) in Alpi. (quotidianodipuglia.it)

Ne parlano anche altri media

"E' un decreto vuoto, 'fuffa', lo avevamo chiamato, non si può fare un decreto sulle liste di attesa senza metterci un euro, prendendo in giro le persone". "Il governo -accusa- lavora nella direzione di smantellare la sanità pubblica". (Civonline)

Le regioni, spalleggiate anche da Lega e Pd, sono pronte a ricorrere compatte alla Corte Costituzionale pur di cancellare l’articolo 2 del decreto taglia liste di attesa. (La Stampa)

“Capite la presa in giro di arriva a cinque giorni dalle elezioni europee, dopo un anno e mezzo che Giorgia Meloni siede a Palazzo Chigi, e racconta agli italiani di poter affrontare le liste d’attesa accorciandole senza metterci un euro”. (Il Sole 24 ORE)

Il governo cede sulle liste d’attesa. Ma il Pd insiste: “Il piano è vuoto”

Questo è un decreto fuffa. La segretaria dei dem Elly Schlein in Senato attacca la premier Giorgia Meloni sul decreto liste d'attesa in fase di conversione a Palazzo Madama: "Vogliono distruggere il sistema sanitario pubblico non ci sono altre spiegazioni - aggiunge insieme ai senatori de… (la Repubblica)

“L’accordo è stato chiuso - afferma -. Lo spirito è stato quello di trovare un punto di incontro con la Conferenza delle Regioni, per consentire che lo Stato faccia il suo dovere, cioè controlli i flussi di spesa in modo tale che possano determinare risposte per i cittadini, specialmente quando appartengono a una particolare categoria, cioè quella di cittadini fragili che aspettano prestazioni sanitarie”. (Sanità24)

Il governo ieri ha preparato un emendamento all’articolo 2 del discusso provvedimento, preso di mira dalle Regioni che la settimana scorsa hanno dato parere negativo alla sua approvazione con una serie di osservazioni. (la Repubblica)