Il peggio deve ancora venire

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L'Espresso ESTERI

In Libano un milione e 400 mila sfollati interni.E nell’attesa della massiccia offensiva israeliana, l’azione di spie e droni ha creato un climadi paranoia La una collina sopra Beirut, il piccolo Alì guarda verso Sud. In basso, le luci del quartiere di Dahieh, diventato nell’immaginario popolare dell’Occidente «la roccaforte di Hezbollah». Un boato rompe il silenzio notturno, poi delle scie luminose nel cielo e infine un’esplosione che si staglia come un fungo deforme e rosso tra i palazzi. (L'Espresso)

La notizia riportata su altri media

Nella notte, illuminata dalle bombe e stordita dal suono della distruzione, Marianne, ingegnere libanese e madre di quattro figli, si prepara a una nuova alba di domande. La storia di Marianne, ingegnere libanese e madre di quattro figli, mentre il conflitto si diffonde e raggiunge le zone vicine casa. (Servizio Informazione Religiosa)

La Presidenza della Cei ha disposto lo stanziamento di un milione di euro dai fondi dell’8xmille per far fronte alle necessità della popolazione del Libano. L'erogazione servirà a fornire accoglienza e assistenza umanitaria alle centinaia di migliaia di profughi e sfollati, assicurando aiuti d'urgenza in ambito alimentare e sociosanitario, supporto psicosociale e accompagnamento. (Avvenire)

13,30 - Israele, che due settimane fa ha iniziato a fare incursioni nel sud del Libano per combattere Hezbollah,... (Marketscreener IT)

VIDEO: A Tiro, tra le case bombardate da Israele e la disperazione di chi è rimasto

"Stiamo assistendo a una vera catastrofe umanitaria", afferma Lisa Abou Khaled, portavoce di UNHCR Libano. "Nel Paese c'è un urgente bisogno di beni di prima necessità, ma le risorse che abbiamo a disposizione non bastano per tutti” (Sky Tg24 )

Lo ha affermato un alto funzionario dell'Unicef, ripreso da Haaretz, mettendo in guardia contro una «generazione perduta» nel piccolo paese alle prese con molteplici crisi e ora nel mezzo della guerra. (Corriere del Ticino)

In molti hanno lasciato la città e chi è rimasto deve affrontare le difficoltà legate alla guerra. La presenza di Hezbollah si sente ancora, con bandiere e striscioni che inneggiano alla lotta e al sacrificio (il Giornale)