Google investe sui reattori nucleari per i centri dati

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Google ha recentemente stretto un accordo con Kairos Power, una startup statunitense, per l'acquisto di sei o sette piccoli reattori modulari, una tecnologia innovativa nel campo dell'energia nucleare. Questo passo, che segue le orme di altre Big Tech come Amazon e Microsoft, mira a soddisfare la crescente domanda energetica legata all'intelligenza artificiale e al cloud computing, settori in rapida espansione che richiedono una quantità sempre maggiore di energia.

L'accordo con Kairos Power rappresenta il primo del suo genere a livello mondiale, segnando un punto di svolta significativo per l'industria tecnologica e per il settore energetico. Alphabet, la società madre di Google, prevede di utilizzare l'energia prodotta dai reattori modulari per alimentare i suoi centri di elaborazione dati, che costituiscono la spina dorsale delle operazioni di intelligenza artificiale dell'azienda. Questi centri, essenziali per il funzionamento di numerosi servizi digitali, richiedono un approvvigionamento energetico stabile e sostenibile.

La scelta di Google di investire in energia nucleare per i propri data center non è casuale. La tecnologia dei piccoli reattori modulari offre diversi vantaggi rispetto alle fonti energetiche tradizionali: oltre a garantire una produzione costante di energia, questi reattori sono progettati per essere più sicuri e più efficienti. Inoltre, l'energia nucleare è considerata una soluzione a basso impatto ambientale, in quanto non produce emissioni di gas serra durante il processo di generazione di energia.

Questo accordo ha implicazioni rilevanti anche per l'Italia, dove la questione dell'approvvigionamento energetico è sempre più centrale nel dibattito pubblico. L'adozione di tecnologie nucleari avanzate potrebbe rappresentare una soluzione efficace per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e per garantire una maggiore sicurezza energetica.