Le radici di una guerra. Dopo i colpi ai Caschi blu in Libano, Israele prepara lo scontro diretto con l’Iran

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Tiscali Notizie ESTERI

A muovere l’appoggio del regime di Teheran ai palestinesi, non è certo l’“amore” nei loro confronti quanto l’odio assoluto verso gli ebrei. Un conflitto con radici profonde, di natura anzitutto etnica. Gli iraniani, maggioritariamente di stirpe iafetica o, se si preferisce, caucasica o ariana, hanno sempre tenuto a sottolineare la propria origine indoeuropea, contrapponendosi ai popoli semiti, quali sono gli arabi e gli ebrei. (Tiscali Notizie)

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Adesso Israele deve infuriarsi davvero con l’Iran Il mondo che dovrebbe essere libero è prigioniero di un'industria di menzogne in cui l'asse del male che semina distruzione, terrore e devastazione viene visto come giusto, e Israele come il problema È passato un anno dal feroce massacro. (israele.net)

Il quadro è ormai chiaro, il puzzle è completo: la guerra di Benjamin Netanyahu ha l’obiettivo di riscrivere i confini geopolitici di tutto il Medio Oriente. E non si tratta solo di una frase vuota: dietro quello slogan, quel mantra, non c’è solo Netanyahu, ma un intero Paese che ha affidato al suo primo ministro il “lavoro sporco”, il compito di garantire la sua sopravvivenza a qualsiasi costo. (Il Dubbio)

Nel corso dell’ultimo anno la geopolitica del Medio Oriente è stata completamente stravolta: posture strategiche, logiche di deterrenza, certezze consolidate e leadership decennali sono state spazzate via dal massacro del 7 ottobre, dalla violenta reazione israeliana lungo la Striscia di Gaza e in Cisgiordania, dall’apertura simultanea di più fronti – dallo Yemen al Libano, alla dinamica di escalation stabilitasi con l’Iran. (ISPI)

La linea della guerra e la diagonale del movimento

In Libano, l’attore militare principale è Hezbollah, autodefinitosi il “partito di Dio”, di natura sciita, supportato dall’Iran e da subito dichiaratosi in difesa dell’intero popolo palestinese: finora la risposta israeliana nei confronti dei palestinesi ha provocato quasi 45.000 vittime, ferito quasi 100.000 persone e reso dispersi circa 10.000 individui. (Il Sole 24 ORE)

A cosa punta davvero Israele. Parla Varvelli (Ecfr) Israele attaccherà senz’altro l’Iran ma non è detto che il regime degli ayatollah debba necessariamente soccombere. È la valutazione fatta da Arturo Varvelli, direttore dell’Ufficio di Roma e Senior Policy Fellow presso lo European Council on Foreign Relations (ECFR), che in questa intervista a Start Magazine delinea gli imminenti scenari in Medio Oriente. (Start Magazine)

A un anno di distanza dal 7 ottobre 2023, assistiamo al precipitare della dinamica della guerra: il governo israeliano ha imposto un vero e proprio salto di scala al massacro e alla distruzione, coinvolgendo l’intero Medio Oriente in un conflitto dagli esiti incalcolabili. (DinamoPress)