Il padre di Andrea Prospero: “Non è stato indotto al suicidio, è stato ucciso. C’era qualcuno con lui”
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Michele Prospero non ha dubbi. Suo figlio Andrea non si è tolto la vita, non lo hanno spinto a farlo. Andrea è stato ucciso. Lo studente universitario al primo anno di informatica all'Università di Perugia è stato ritrovato morto nella camera dove è stato trovato, presa in affitto nonostante alloggiasse in un ostello. Gli inquirenti seguono la pista dell&rsq… (L'HuffPost)
Ne parlano anche altri media
Si concentrano ora sull'analisi delle 60 schede sim, dei 5 telefoni e del pc le indagini sul suicidio di Andrea Prospero, lo studente trovato morto in una camera in affitto nel centro di Perugia. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Lo dice, in un colloquio con il Messaggero, la mamma del 18enne arrestato con l'accusa di istigazione al suicidio per la morte di Andrea Prospero lo studente trovato senza vita il 29 gennaio a Perugia (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Supino – Un’aggressione si è registrata nella serata di lunedì in via La Quercia. Erano circa le 21.00 quando nell’abitazione di una donna sono arrivati i soccorsi. Sanitari del 118 e Carabinieri si sono precipitati a seguito di segnalazione giunta sul numero di emergenza 112. (Frosinone News)
Da un lato l’istigazione al suicidio, dall’altro la ricerca di una risposta a un’altra domanda: a cosa servivano 60 schede sim e 5 telefoni cellulari ad Andrea Prospero? Se la procura di Perugia ritiene di aver ricostruito chi avrebbe spinto il giovane di Lanciano a togliersi la vita, ottenendo gli arresti domiciliari per un 18enne della provincia di Roma, i magistrati stanno ancora cercando di comprendere perché lo studente trovato morto in una camera in affitto nel centro di Perugia avesse a sua disposizione quel materiale tecnologico e informatico. (Il Fatto Quotidiano)
Ha trovato un boia. Quando ha esitato, quando ha detto “non ho il coraggio”, nessuno lo ha fermato. (Corriere Salentino)
Getting your Trinity Audio player ready... Prima la corda, poi le pillole: Andrea morto a 19 anni incollato a una chat. L’altro: “Speriamo non mi sgamino” (Dire)