«Fai un cappio, ammazzati e zitto»: le chat del 18enne che ha incitato Andrea Prospero a uccidersi

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«Speriamo che sto coglione non ha lasciato la chat aperta sennò mi sgamano», la frase dopo la morte dell'amico. Prima gli aveva suggerito l'ossicodone: «Prendili tutti assieme, mandali giù direttamente con il cellophane» «Non ne posso più dell’università. Non mi piace dividere la stanza con un estraneo. Neanche vado a mensa perché sono a disagio con i miei denti». Andrea Prospero aveva confessato al ragazzo romano del quartiere Prenestino il suo disagio esistenziale. (Open)

Su altre testate

Sono agghiaccianti i messaggi che il 19enne Andrea Prospero si è scambiato in chat con il 18enne che lo ha incoraggiato a uccidersi e che ieri è stato arrestato. La sua preoccupazione? "Speriamo che sto coglione non ha lasciato la chat aperta sennò mi sgamano" Prima la corda, poi le pillole: Andrea morto a 19 anni incollato a una chat. (Dire)

Però lui è molto chiuso e riservato, sempre con il telefonino in mano. "Mi crolla il mondo addosso, anzi già è crollato". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Si concentrano ora sull'analisi delle 60 schede sim, dei 5 telefoni e del pc le indagini sul suicidio di Andrea Prospero, lo studente trovato morto in una camera in affitto nel centro di Perugia. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ha trovato un boia. Oggi un giovane di 18 anni è finito ai domiciliari per istigazione o aiuto al suicidio ed un altro è indagato per cessione di oppiacei. (Corriere Salentino)

Supino – Un’aggressione si è registrata nella serata di lunedì in via La Quercia. Erano circa le 21.00 quando nell’abitazione di una donna sono arrivati i soccorsi. Sanitari del 118 e Carabinieri si sono precipitati a seguito di segnalazione giunta sul numero di emergenza 112. (Frosinone News)

Da un lato l’istigazione al suicidio, dall’altro la ricerca di una risposta a un’altra domanda: a cosa servivano 60 schede sim e 5 telefoni cellulari ad Andrea Prospero? Se la procura di Perugia ritiene di aver ricostruito chi avrebbe spinto il giovane di Lanciano a togliersi la vita, ottenendo gli arresti domiciliari per un 18enne della provincia di Roma, i magistrati stanno ancora cercando di comprendere perché lo studente trovato morto in una camera in affitto nel centro di Perugia avesse a sua disposizione quel materiale tecnologico e informatico. (Il Fatto Quotidiano)