Attentato a Trump: che cosa cambia adesso

Attentato a Trump: che cosa cambia adesso
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Vanity Fair Italia ESTERI

La propensione alla violenza Le campagne elettorali americane sono state spesso segnate da violenze che ne hanno condizionato il risultato: Lyndon Johnson non sarebbe mai diventato presidente, forse, senza la morte di John Kennedy nel 1963. Johnson ha scelto di non ricandidarsi nel 1968 e quella campagna è diventata la più tragica di sempre: viene ucciso Martin Luther King il 4 di aprile, due mesi dopo, il 6 giugno, tocca al candidato Robert Kennedy, il cui figlio - un no-vax complottista - è in corsa alle presidenziali 2024. (Vanity Fair Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Sarà che quel che riguarda Donald Trump ha sempre un sentore farsesco oltre che canagliesco e delinquenziale, come se la sua figura, capace di muovere la plebe alla sedizione satolla di Capitol Hill, sfarfallasse continuamente tra il raccapriccio e lo scherzo carnevalesco di cattivo gusto, ma le immagini che lo ritraggono mentre si issa dopo … (Il Fatto Quotidiano)

È chiaro che poi salti fuori il pazzo che compie gesti come quello di ieri, per colpa di quei cattivi maestri che tornano in auge. (Nicola Porro)

No, quello a Trump non è un auto-attentato ma l’arma che ha sparato porta la sua firma

UFFICIALE SIVIGLIA LOKONGA – Questa la nota del club iberico: “Il Sevilla FC e l’Arsenal FC hanno raggiunto un accordo per il prestito stagionale, con opzione di riscatto, del 24enne centrocampista belga Albert-Mboyo Sambi Lokonga (Verviers, 22 ottobre 1999)“. (Europa Calcio)

Poco più di nulla si sa, allo stato delle indagini, sul ventenne che, venerdì scorso, a Butler, in Pennsylvania, ha tentato di uccidere Donald Trump durante uno dei suoi “bagni di folla” elettorali. (Il Fatto Quotidiano)