La badante killer sui social: "Aspettati da me quello che ricevo da te"
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«Aspettati da me quello che ricevo da te».: una frase come tutte le altre, forse un pò inquietante, se a scriverla sulla bacheca di Facebook non fosse stata Paola Pettinà, la finta badante 46enne accusata di aver ucciso, con un cocktail letale di Tavor, Xanax e Lorazepam un’anziana, l’81enne Imelda Stevan, anche se ora è indagata anche per la morte di altre tre persone e per i tentati omicidi di altre cinque, tra cui il compagno con cui conviveva a San Pietro in Gu (Padova). (Gazzetta di Parma)
La notizia riportata su altri giornali
Se l’ipotesi della procura dovesse essere confermata, emergerebbe il quadro di una donna con una personalità narcisista, senza scrupoli, e molto sicura di sè: Paola Pettinà, che sui social si faceva chiamare «Paoletta», è la badante quarantaseienne arrestata dai carabinieri con l’accusa di omicidio di un’anziana donna, tentato omicidio di altre quattro persone che assisteva, rapina, spaccio di medicinali e autoriciclaggio. (Corriere della Sera)
La stessa firma lasciata nel foglio scritto a mano e letto dal parroco di Bolzano Vicentino in occasione dell’ultimo saluto a Graziella Pulliero, 83 anni, morta mentre si trovava sotto la custodia dell’arrestata e a cui è seguito, 10 giorni dopo, il decesso del marito Romano Rossi, 88 anni, anche lui morto in presenza della quarantaseienne. (Corriere della Sera)
Il conto delle morti sospette di cui sarebbe artefice sale dunque a quattro, mentre sarebbero cinque i tentati omicidi, gtra cui quello dell’ex compagno. Non solo l’omicidio dell’81enne Imelda Stevan, morta il 13 luglio del 2023, per il quale è finita nel carcere di Montorio, a Verona. (Nurse Times)
«Aspettati da me quello che ricevo da te». Suonerebbe innocua una frase come questa, sulla bacheca Facebook di una qualsiasi mamma quarantenne che condivide selfie con cornici di fiori e faccine, frasi motivazionali e qualche foto con la figlia. (ilgazzettino.it)
– Altre tre morti sospette pendono sul caso della presunta badante killer di Vicenza, Paola Pettinà, in carcere per l’omicidio dell’81enne Imelda Stevan. Ad essi si aggiungono cinque tentati omicidi, tra cui quello dell’ex compagno e il caso di due anziani coniugi la cui salute sarebbe velocemente precipitata sotto le ‘cure’ di Pettinà. (il Resto del Carlino)
La domanda è: perché? Che cosa ha spinto Paola Pettinà, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario di una donna, del tentato omicidio di altre cinque persone, e indagata per altre tre morti sospette, a drogare con massicce dosi di ansiolitici gli anziani di cui avrebbe dovuto prendersi cura, tentando di ammazzare nello stesso modo anche l’ex compagno? Pm e gip non hanno trovato una risposta. (Corriere della Sera)